L'informativa di carabinieri e Spresal (Servizio per la Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), quella sommaria, è stata consegnata ieri mattina poco prima di mezzogiorno.

In quelle pagine solo una parte di un lavoro molto più complesso, gli aspetti tecnici e i dettagli che raccontano in modo analitico la tragedia. Che descrivono cosa non abbia funzionato, cosa abbia portato Fabrizio Greco a morire di lavoro a 39 anni. Cinque gli indagati per la morte di Fabrizio. La notizia è trapelata nel tardo pomeriggio di ieri. Per l'intera mattinata, infatti, volti tesi e teste basse.

Gli inquirenti hanno lavorato senza sosta: difficile ricomporre il quadro di quelle ore drammatiche all'interno dello stabilimento Fca di Piedimonte. Per questo il racconto dei colleghi della vittima - almeno una decina quelli ascoltati dai carabinieri - è risultato fondamentale: un collante necessario per mettere insieme i singoli aspetti tecnici rilevati in oltre 19 ore di sopralluoghi, eseguiti no stop subito dopo i fatti. Non solo. Ieri mattina, infatti, sono stati necessari ulteriori accertamenti - sempre nella zona sottoposta a sequestro - per mettere a fuoco quei punti che non collimavano nella ricostruzione. Per trovare una quadra che tracciasse una linea unitaria per consentire di fornire una ricostruzione alla famiglia di Fabrizio: non certo una spiegazione.

I motivi, ovviamente, non potranno servire a spiegare a una giovane moglie e alle sue bambine cosa abbia portato via per sempre il loro amato marito e padre, uscito per affrontare un regolare turno di notte nel reparto presse a freddo.

I cinque coinvolti
In quel fascicolo aperto contro ignoti ieri sono stati iscritti cinque nomi: quelli di quattro figure dirigenziali, ovvero responsabili a vario titolo per Fca, insieme a quello di un dipendente, responsabile del turno. Un atto dovuto, va precisato, non coinvolti certamente nella dinamica ma in virtù dei ruoli ricoperti. Un passaggio che consentirà loro di prender parte all'esame autoptico che si terrà oggi alle 13 all'obitorio del Santa Scolastica di Cassino.

L'ipotesi, ovviamente, è quella di omicidio colposo. A far luce su altri aspetti tecnici ci penseranno i risultati dell'autopsia: secondo le prime ipotesi, infatti, Fabrizio Greco sarebbe morto a seguito del colpo al collo ricevuto dal macchinario durante lo spostamento di uno stampo per lamiere. Tutto sarebbe avvenuto con una rapidità impressionante: inutili i soccorsi, immediatamente allertati. Per il trentanovenne non c'è stato nulla da fare. I colleghi presenti e i responsabili, tutti sotto choc, non hanno potuto far altro che diventare spettatori della tragedia consumata davanti ai loro occhi.

Lutto cittadino
Proprio mentre si diffondeva la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di cinque nomi - a loro garanzia - a Pontecorvo tutti si stavano già preparando al lutto cittadino proclamato dopo l'approvazione dell'apposita delibera: il sindaco Anselmo Rotondo ha, infatti, accolto le richieste di un'intera comunità. Così, in segno di rispetto per Fabrizio e per la sua famiglia, le serrande dei negozi resteranno abbassate durante le esequie e anche le bandiere saranno a mezz'asta. «Ogni cittadino potrà esprimere il dolore e la propria partecipazione anche con un lenzuolo listato a lutto, magari esposto ai balconi, se lo ritiene. La nostra comunità, vicina alla famiglia, è stata quest'anno colpita da troppe tragedie: incidenti e malattie hanno portato via tante giovani vite. Un annus horribilis per Pontecorvo» ha commentato il primo cittadino, vicino personalmente alla famiglia.

L'intera comunità è annientata dal dolore. I suoi amici erano indaffarati a organizzare per lui una grande festa di compleanno per i quarant'anni. Ora saranno costretti, invece, e con il cuore a pezzi, a dirgli addio.