Le notizie sono due: Frosinone è assimilabile a una città della pianura padana e il capoluogo, nei primi nove mesi del 2019, ha migliorato la qualità della sua aria, risultando, con 44 sforamenti dei livelli massimi di pm10, al tredicesimo posto (l'anno scorso figurava tra i primi cinque) a livello nazionale tra i capoluoghi di provincia più inquinati, preceduta da dodici città, sparse tra Piemonte, Lombardia e Veneto in tutta la pianura padana.

È quanto emerge dall'aggiornamento del rapporto Mal'aria di Legambiente anticipato dal Corriere della Sera. A livello provinciale, poi, il capoluogo ha ceduto lo scettro di città più inquinata a Ceccano, che guida la speciale graduatoria con 51 sforamenti. A tallonare Frosinone (come detto ferma a 44 con la centralina dello Scalo, mentre quella di viale Mazzini è a quota 17) è Cassino con i suoi 39 giorni, poi Ferentino che occupa il gradino più basso del podio con 19 giornate di superamento di pm10.

Le buone pratiche varate dall'amministrazione Ottaviani (trasporto pubblico solamente con bus a impatto zero, isole pedonali, controlli sugli impianti di riscaldamento) hanno dato i loro primi frutti. Da questo autunno appena iniziato, poi, saranno attivate le ztl in determinati orari e per determinate tipologie di veicoli.

Questo tipo di iniziative si inseriscono nel più ampio quadro di interventi finalizzati all'abbattimento delle emissioni e alla promozione di una mobilità sempre più ecosostenibile. E, nella stessa direzione, vanno i due finanziamenti ottenuti dall'amministrazione Ottaviani per la realizzazione di piste ciclabili in città, con stanziamento ad hoc per l'abbattimento di polveri sottili (pm10 in particolare) grazie alla presenza di piante definite "mangiasmog". È stato, inoltre, implementato il controllo delle caldaie mentre, da questo anno scolastico è partita la sperimentazione della settimana corta per le scuole, che comporterà la disattivazione di circa 38 centrali termiche per due giorni.

Stando ad un recente studio dell'Ispra, infatti, la voce più "pesante" dell'inquinamento da pm 2,5 è costituita proprio dal riscaldamento che incide per oltre il 40% delle emissioni. In più, come ricorda il Cnr, il traffico pesa per il 28 per cento del "problema" pm10. Più della metà si forma in atmosfera, combinandosi con inquinanti prodotti da sorgenti differenti. Le alte concentrazioni di polveri si osservano anche nelle aree rurali dove l'inquinamento da traffico si mischia con altre come l'ammoniaca prodotta dall'agricoltura.

Sono necessarie misure strutturali e integrate contro il traffico, il riscaldamento domestico (come la combustione della legna) e il settore agricolo. Diversi i traguardi raggiunti dal Comune di Frosinone in materia ambientale: non solo il capoluogo è diventato uno dei più virtuosi in fatto di raccolta differenziata (con una percentuale superiore al 70%, che ha permesso anche uno sconto in bolletta per le utenze domestiche di circa il 15% e del 10% per quelle non domestiche), ma per quanto riguarda il capitolo "energia pulita e accessibile", bisogna tener conto degli interventi di efficientamento energetico con l'installazione di 9.000 punti luce su tutto il perimetro comunale, tutti a led, e della installazione di impianti fotovoltaici prevista nella sede comunale di piazza VI dicembre e negli istituti scolastici ex "Ricciotti" e "Giovanni XXIII". Il servizio di trasporto pubblico locale, inoltre, come detto, è stato trasformato dall'amministrazione in una flotta ecologica con mezzi tutti euro 5, euro 6, metano e batteria.