Crollo del palazzetto dello sport durante la nevicata del 2012, si va in appello. Dopo le assoluzioni in primo grado e il conseguente ricorso presentato dalla procura di Frosinone, è in calendario il 18 ottobre il processo davanti alla Corte d'appello di Roma. La procura ha impugnato tutte le assoluzioni. Questo perché il giudice monocratico del tribunale di Frosinone ha assolto nel merito non solo Eugenio Paroletti, ma anche Italo Natale e Mariano Giovannone, nel frattempo deceduti nel corso dell'istruttoria, e difesi dagli avvocati Vincenzo Crupi, Claudio Natale, Calogero e Antonino Nobile.

Il processo, come il gemello sul crollo del conservatorio di Frosinone si era chiuso nel senso della imprevedibilità dell'evento neve. Nella sentenza di primo grado il giudice Giuseppe Farinella aveva evidenziato come sia mancata «la prova ragionevolmente certa della prevedibilità ed evitabilità dell'evento dannoso». Non è possibile escludere che proprio la neve sia stata un «fattore casualmente rilevante sopravvenuto non prevedibile» del crollo.

Si era fatto riferimento anche all'attività di manutenzione della struttura, a seguito delle infiltrazioni di acqua, con conseguente rifacimento dell'impermeabilizzazione nel 2009, un altro dei punti controversi. Tuttavia nel processo era mancata qualunque prova ha scritto il giudice «inerente il profilo della figura a cui sarebbe stato ascrivibile questo aspetto della mancata manutenzione». Al ricorso della procura di Frosinone si è associata la parte civile, rappresentata dall'avvocato Rosario Grieco, per l'associazione Ceccano 2012.