L'operazione venne denominata "Verde Bottiglia" dal colore della Jaguar regalata da De Angelis (secondo gli inquirenti) al boss Francesco Schiavone, detto "Sandokan", appassionato di vetture di lusso. È questo l'inizio, oltre dieci anni fa, dell'inchiesta che portò nel Cassinate e nel Sorano all'arresto di una quarantina di persone,tra cui Gennaro De Angelis, Aladino Saidi e Antonio Di Gabriele, figure dominanti nell'impianto accusatorio secondo il quale i soggetti coinvolti avrebbero dato vita ad attività estorsive, truffe, riciclaggio, import-export da altri Paesi europei di autovetture (di grossa cilindrata) evadendo l'Iva.

I beni vennero sequestrati nel marzo del 2011: quasi 90 milioni di euro sottratti a soggetti ritenuti contigui al clan dei Casal di Principe. Complessa la battaglia legale: ieri, in appello, sono decadute le aggravanti ancora in piedi e sono stati dichiarati estinti i reati (in parte per prescrizione) con l'eliminazione delle relative pene. E la restituzione dei beni. In piedi solo alcuni episodi di tentata estorsione, per posizioni minoritarie. Nel collegio difensivo, gli avvocati Taglienti, Buongiovanni, Giuliano, Mieli e Bartolo. Assolto con formula piena Norberto Scala, l'agente (difeso dall'avvocato Ottaviani) chiamato a rispondere di divulgazione del segreto d'ufficio.