Sicurezza stradale compromessa e incuria a via del Sole e via Sterpara. Esplode la protesta degli abitanti della zona già promotori di una petizione trasmessa all'amministrazione tramite il consigliere Marco Colucci, ma rimasta nel dimenticatoio. Nella raccolta di firme, depositata a giugno scorso, i cittadini chiedono la messa in sicurezza della bretella che collega la Casilina al casello autostradale.
Si tratta di una strada ad alta densità di traffico, fra l'altro su cui sorgono abitazioni ed attività commerciali e frequentata da pedoni che sono soliti passeggiarvi o andare a correre.

La strada è nel completo abbandono: erba alta lungo il marciapiede, tratti dissestati, mancanza di rallentatori, inoltre, recentemente, è stato rimosso il semaforo mai attivato per cui l'incrocio con via San Manno è a rischio. Per non parlare dello stretto ponte sull'autostrada dove il passaggio pedonale è pericolosissimo.

«Nell'ottica di un reale e proficuo spirito di collaborazione -aveva scritto a giugno il consigliere Colucci- indirizzando la missiva all'amministrazione, alla segretaria comunale e al comandante della polizia municipale sono a richiedere l'attivazione di un piano di messa in sicurezza di via del Sole e via Sterpara, in quanto trattasi di strade altamente trafficate perché fanno da congiunzione tra via Casilina e il casello autostradale. In particolare sarebbe necessario ripristinare la presenza del semaforo, posizionare i dissuasori sulla carreggiata e aumentare i controlli da parte della polizia locale».

I residenti sono stanchi oltre a essere preoccupati per la sicurezza, non comprendono l'immobilismo dell'amministrazione che pare abbia completamente dimenticato una zona della città che doveva essere l'area di rilancio economico dell'intero territorio quando anni fa veniva lì riposizionato il casello autostradale e che invece pare sia diventata un luogo dimenticato da tutti e a testimonianza del totale abbandono è lì da anni il gazebo di accoglienza turistica posizionato non lontano dal casello e mai attivato.