Le buone notizie per il Cassinate viaggiano a bordo del suv Maserati. E i numeri fanno luccicare gli occhi. Un miliardo e mezzo di investimenti per gli stabilimenti Fca italiani: 800 milioni sono destinati alla fabbrica di Cassino. I vertici Fca hanno finalmente confermato che, a partire dalla fine del primo trimestre 2020, ci sarà la messa in produzione del suv ibrido della Maserati, il cosiddetto Levantino (ma sul nome ancora non c'è l'ufficialità) che verrà commercializzato a partire dal 2021 insieme alle versioni ibride di Giulia e Stelvio.
La speranza è riposta nel "freno" alla cassa integrazione per la ripresa delle produzioni.

E il territorio? Esulta ma non troppo. La strada da percorrere è ancora lunga, la cassa integrazione interesserà il resto del 2019 e l'indotto continua a battere i denti. Specie quelle micro aziende a "rischio estinzione" per aver terminato gli ammortizzatori sociali. Lo sanno bene i sindaci del comprensorio che iniziano anche a ragionare ad alta voce su una economia alternativa a Fca.

La domanda è per tutti: finalmente gli investimenti per Fca. Che cosa ne pensa? I territori sono in perenne sofferenza per la cig e per la situazione dell'indotto. Come si vive nei comuni? Perché secondo lei non c'è mai stata una economia alternativa?
Enzo Salera, come tutti, esulta con un "finalmente". Per poi aggiungere: «È una notizia che aspettavamo da tempo e ora è arrivata». Ricorda l'impegno della consulta dei sindaci del Cassinate che guida e aggiunge: «Eravamo e ancora siamo molto preoccupati per i tanti lavoratori Fca e di tutto l'indotto, per la crisi e le tante ore di cassa integrazione.

Gli investimenti annunciati ci danno finalmente una speranza concreta e l'anticipo del processo, a partire dall'inizio del 2020, è un ulteriore importante segnale di fiducia per lo stabilimento di Piedimonte. Ci saranno ancora mesi difficili e complessi con altra cig, ma vediamo finalmente la luce in fondo al tunnel e siamo felici che dopo questa notizia le migliaia di operai, i dipendenti e tutte le loro famiglie possano davvero programmare un futuro che cambi in meglio la prospettiva della propria vita».

Eppure rimarca: «Nei comuni si soffre molto la crisi con quotidiane richieste d'aiuto e noi sindaci ci troviamo inermi ad affrontare un enorme disagio sociale». Da Pontecorvo, anche il primo cittadino Anselmo Rotondo esprime immensa soddisfazione per gli investimenti Fca, «naturalmente quando c'è forma di sviluppo e investimenti siamo certi che, oltre alla garanzia di avere un prodotto di qualità, abbiamo la garanzia che le famiglie siano tutelate dal lavoro.

E, quindi, la notizia ci riempie di gioia, anche perché il nostro territorio è in continua sofferenza e l'indotto sta risentendo tanto della situazione economica negativa a livello globale: meno vendite di auto, meno lavoro. La nostra area si è sempre poggiata su Fca e nessuno ha mai valutato seriamente possibilità di economia alternative». Eppure a Pontecorvo si sogna in grande, con il "dop" e non solo. «Abbiamo circa 2.000 famiglie che girano attorno al sistema agricolo, cerchiamo di incentivare l'aspetto degli investimenti nel comparto.

Diventerebbe per tanti una garanzia, anche se i giovani pensato ancora che il posto in fabbrica sia una certezza. Invece, vediamo che non è più così. Fortunatamente tanti di loro iniziano a credere nell'agricoltura. Ma ne occorrono di più. Come amministrazione stiamo dando un grande servizio alla città con un finanziamento avuto e grazie alla collaborazione con l'assessore Nadia Belli, sono iniziati i lavori al mattatoio.

Diventerà un mercato coperto di prodotti ortofrutticoli locali e, poi, amplieremo la gamma. Abbiamo il peperone dop e dobbiamo incentivare la produzione e la vendita per andare in territorio extra regionale. Oggi già è un prodotto di eccellenza ma anche una opportunità da far crescere. Molti imprenditori giovani hanno possibilità di avere finanziamenti agevolati, allora perché non continuare le attività dei nonni e dei genitori? Una opportunità alternativa alla... meccanica».

Da Castrocielo, la disamina del sindaco Filippo Materiale: «Oggi scontiamo tutti amaramente in questo territorio la facile illusione diffusasi all'indomani della industrializzazione. Con la corsa a entrare a lavorare in una industria si sono abbandonate tutte le altre attività che, se incentivate dallo Stato, potevano costituire un volano per la crescita. Entrata in crisi l'industria, ecco il dramma. Speriamo che il governo intervenga con provvedimenti duraturi e tiri questo territorio fuori da una crisi che lo attanaglia».

Parla di un "momento di speranza" per il comparto industriale, per i giovani e per l'indotto, il sindaco di Aquino, Libero Mazzaroppi: «Da tempo noi sindaci raccogliamo, in quanto ultimo baluardo di frontiera, il grido di dolore, le sofferenze dei ragazzi e, quello che sconforta maggiormente, dei genitori che sono disperati e confusi.

Cercano e implorano lavoro e aiuto. Fca è essenziale per la crescita ma dobbiamo guardare, come più volte ribadito, anche allo sviluppo socio-turistico dei nostri territori che sono archivio di bellezze e cultura inestimabili. Puntare sull'aeroporto di Aquino potrebbe segnare un punto di svolta.

Con tutte le attività connesse e collegate al volo, oltre a una forte attrattiva nell'organizzazione di eventi sportivi: sono certo che potrebbe crearsi un percorso virtuoso che calamiterà, senza dubbio, tutti coloro che sono già impegnati e hanno investito in flotte di trasporto anche per mezzo degli elicotteri. Bisognerebbe puntare e credere anche nella possibilità di far diventare il sito il punto focale della protezione civile e del soccorso».