«Grazie e un abbraccio a tutti». Con gli occhi traboccanti lacrime e nonostante il grande dolore provato da un genitore che accompagna il proprio figlio nel suo ultimo viaggio, Anna Maria, la madre di Gabriele Battista, sorretta da suo marito Donato e con la foto del suo ragazzo stretta sul petto, è riuscita a trovare la forza di ringraziare le tante persone accorse al funerale.

Una funzione straziante, quella tenuta per il giovane isolano scomparso prematuramente, forse a causa di un malore durante il sonno, nella sua abitazione di Pordenone dove si era trasferito per lavoro. La chiesa di San Lorenzo Martire e la piazza antistante, erano stracolme di amici parenti e conoscenti, che hanno voluto porgere l'ultimo saluto a quell'animo gentile e altruista, proprio come anche sua madre ha dimostrato di essere, che ha lasciato il segno nel cuore dei tanti che hanno avuto il privilegio di conoscere questa e tante altre sue splendide doti e che, difficilmente, lo dimenticheranno.

Il parroco, don Alfredo Di Stefano, nella sua dolce e confortante omelia, ha cercato di lenire la sofferenza e la tristezza dei presenti. «Dal sonno della sera, che dona riposo e pace, al sonno eterno della vita che dona lo stesso riposo e la stessa pace per sempre - ha mestamente rilevato dall'antico altare - Carissimo Gabriele, sei scivolato via senza far rumore, nel silenzio di un tempo non ancora compiuto pienamente.

Il tuo cuore ti ha tradito e ha tradito tutti noi. Dove troveremo la forza per continuare a vivere? Come faremo a sorridere senza i tuoi sorrisi? Come saremo consolati senza le tue parole? E i tuoi abbracci, quelli che ci consentivano di sentire la voce del tuo cuore, dove li troveremo? - ha chiesto il sacerdote - Un cuore forte come pochi, che fosse di sostegno e stella polare per quanti di noi smarriscono la via. Un battito nuovo, che si lega a ciascuno con un filo invisibile. Perché ora sei di tutti. E il tuo amore si moltiplica nell'immenso eterno».

A parole così accorate sono poi seguite quelle commosse di alcuni presenti, prima di trasferire la salma nel cimitero di via dell'Angelo dove, oggi, troverà sepoltura.