«A Frosinone cominciano le scuole ma si perdono posti di lavoro. La vicenda della riduzione del servizio scuolabus a Frosinone continua ad avere delle ripercussioni negative».
È quanto denuncia il segretario generale territoriale della Cisl Fp Giovanni Giacomo Palazzo.
Sono le conseguenze delle nuove regole dopo la pronuncia della Corte dei conti che ha sancito che il servizio scuolabus rientra tra quelli pubblici locali e non è a domanda individuale. Pertanto la quota di partecipazione finanziaria deve essere sostenuta interamente dall'utenza senza ulteriori aggravi sulle casse del Comune. Peraltro il decreto legislativo 63/2017 prevede che «le Regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, assicurano il trasporto delle alunne e degli alunni delle scuole primarie statali per consentire loro il raggiungimento della più vicina sede di erogazione del servizio scolastico. Il servizio è assicurato su istanza di parte e dietro pagamento di una quota di partecipazione diretta, senza nuovi o maggiori oneri per gli enti territoriali interessati».
Dei dieci autisti in pianta organica due conserveranno la qualifica a copertura delle esigenze di servizio; cinque unità assumeranno la mansione di ausiliari del traffico; altri due sono finiti alla manutenzione e di segnaletica, mentre uno andrà a svolgere la funzione di sostituto dell'autista dell'ente. Dopo la riduzione del personale dello scuolabus da 10 a 2, «la Cisl Fp di Frosinone aveva subito lanciato degli allarmi sulle ricadute negative per l'amministrazione Ottaviani a valutare la situazione a 360 gradi prosegue Palazzo I dirigenti non hanno voluto cercare alternative, limitandosi a fare i conti della serva, allo scopo di far quadrare entrate e uscite in pareggio, non pensando alle dirette conseguenze per i lavoratori coinvolti». Secondo l'esponente della Cisl, «gli autisti, dipendenti comunali rimasti senza bus sono stati destinati ad altri incarichi ed ora nasce il problema delle assistenti degli scuolabus, servizio svolto in affidamento dalle Cooperative che lo hanno ereditato dalla Multiservizi.
I circa 15 lavoratori impegnati in questo servizio che rimarranno senza incarico che fine faranno? La Cisl Fp di Frosinone già dallo scorso luglio aveva chiesto al Comune di Frosinone di aprire un confronto su questi temi senza ottenere risposte». Palazzo pone la questione dell'«urgenza di difendere posti di lavoro per persone che, vista l'età, avrebbero grosse difficoltà a ricollocarsi nel mondo del lavoro. La Cisl Fp di Frosinone lancia un ultimo appello all'amministrazione Ottaviani, sempre sensibile alle problematiche di propri cittadini, a discutere del futuro di tutti questi lavoratori per evitare decisioni unilaterali, decisioni fondate unicamente sui pareggi di bilancio, che andrebbero a penalizzare lavoratori che da oltre venti anni lavorano con il Comune di Frosinone, dapprima come Lsu svolgendo anche le mansioni più umili».