Due milioni di euro, di cui uno e mezzo per il danno biologico e il restante per danni morali. È la somma che dovranno versare il mandante Luigi Sementilli, e l'esecutore Giovanni Battista Sementilli, dell'attentato incendiario che il 19 novembre del 2011 cambiò la vita del maresciallo di Ceprano Bruno Falena e soprattutto della moglie la quale, a distanza di 24 ore dall'episodio, ebbe un'emorragia cerebrale.
La domanda del loro legale di fiducia, l'avvocato Nicola Ottaviani, è stata accolta. Nel corso della causa civile, constatata la percentuale di invalidità della donna, è stata accolta la maxi richiesta di danni a seguito dell'attentato incendiario. Intanto lo scorso mese di luglio il mandante Luigi Sementilli si è costituito a Cassino per scontare due anni e cinque mesi di reclusione per attentato incendiario. Stando alle accuse diede incarico di dare fuoco alle automobili del maresciallo Bruno Falena.
I fatti
La vicenda risale al 2011, quando il sessantaquattrenne incaricò due giovani, uno di Strangolagalli e un minorenne di Aquino, di dare fuoco alle automobili del comandante della stazione dei carabinieri per vendicarsi del fatto che questi gli aveva sequestrato alcuni fucili che deteneva in casa. Era la notte del 19 novembre 2011 quando fu appiccato il fuoco alle auto della famiglia Falena parcheggiate davanti alla villetta del maresciallo.
Dopo l'attentato furono avviate le indagini, individuati i due esecutori materiali del rogo, ai quali Sementilli aveva dato cinquanta euro. Le armi gli erano state tolte per motivi di sicurezza in quanto spesso l'uomo litigava con i vicini di casa. Sementilli però aveva forse interpretato quel sequestro come un affronto, covando vendetta fino al punto di commissionare l'attentato incendiario.
Fu arrestato e nel 2013 gli vennero concessi i domiciliari; nel febbraio 2015 fu condannato a tre anni di reclusione dal giudice Andrea Cataldi Tassoni del tribunale di Frosinone mentre a giugno 2018 è stato rigettato il suo ricorso in Cassazione. Un episodio molto grave che, come detto, ha pesantemente cambiato la vita della famiglia del comandante, la cui moglie, forse per la terribile paura di quella sera (le fiamme avevano avvolto le auto e stavano raggiungendo il giardino davanti all'abitazione), a distanza di 24 ore dall'attentato ebbe un'emorragia cerebrale. Ora l'accoglimento della richiesta dei danni per due milioni di euro. Il mandante e l'esecutore dovranno versare il denaro per quanto provocato alla famiglia Falena.