Sconcerto e dolore in paese per la tragica fine di Pierluigi Tamburrini, il giornalista di quarantacinque anni morto dopo oltre un anno dal terribile incidente sulla statale Triestina, in Friuli Venezia Giulia. Da allora le sue condizioni erano rimaste gravi e l'altra notte ha avuto un attacco febbrile dovuto probabilmente a un'infezione. Una condizione che il suo fisico debilitato non ha retto. È morto poco dopo le sei del mattino.

Pierluigi Tamburrini era nato e cresciuto ad Atina, dove vive sua madre, in località Mole Capitolo. È conosciuto in paese anche per aver tentato nel 1980 l'avventura elettorale alle comunali. Poi si è trasferito in Veneto. Ha svolto la sua attività come addetto stampa del Comune di San Donà e della ex Provincia di Venezia, ha collaborato a lungo con il quotidiano "Il Gazzettino". Abitava a Venezia. ù

Era sposato con Martina e aveva una figlia di dieci anni. "Pier", come lo chiamavano i colleghi del Gazzettino, il 9 giugno dello scorso anno era rimasto coinvolto in un incidente stradale sulla Triestina, in territorio di Meolo, mentre viaggiava a bordo della sua Alfa 147. Stava rientrando a casa dopo aver seguito la chiusura della campagna elettorale di Andrea Cereser, sindaco di San Donà e candidato per un secondo mandato. Pierluigi, infatti, era il suo addetto stampa.

Dopo il terribile incidente era stato ricoverato all'ospedale civile di Venezia, dov'è spirato. La notizia della sua scomparsa è giunta ieri in paese come un fulmine a ciel sereno. In molti conoscevano le sue precarie condizioni di salute, ma nessuno immaginava il tragico epilogo. Cordoglio e vicinanza sono subito stati espressi alla madre e al fratello di Pierluigi dai parenti e dai tanti amici del compianto giornalista, che quando poteva amava tornare nella sua terra natia per abbracciare sua madre e gli altri familiari.