L'appello alla Regione fatto ieri dalla Fiom-Cgil alla Regione per intervenire sulla questione Fca e indotto, non è caduto nel vuoto. Direttamente dalla Pisana il presidente del Consiglio regionale ha inviato un missiva indirizzata ai vertici della governance di Fca per mettere sotto i riflettori il "caso Cassino".

I numeri della crisi
La fotografia di quello che sta accadendo oramai dall'inizio dell'anno, è impietosa. Ben 85 giorni di cassa integrazione nei primi nove mesi (si sale a 91 considerando quelli già in programma ad ottobre ed entro dicembre si sfonderà il muro dei cento giorni), una contrazione del 45% delle vendite sul mercato europeo da gennaio ad agosto con Giulia e Giulietta che hanno più che dimezzato le vendite.
Questo significa che le buste paga degli operai dell' indotto sono decurtate e superano di poco i 700 euro, lavorando non più di tre giorni a settimana, mentre le centinaia di piccole fabbriche dell'indotto, che contano circa 2.000 lavoratori, hanno ormai terminato anche il paracadute degli ammortizzatori sociali. Per questo i sindacati hanno chiesto alla Regione di intervenire in tal senso.

La lettera dell'onorevole
Il presidente del Consiglio regionale Buschini ieri ha quindi messo nero su bianco le preoccupazioni del territorio. «Dopo gli annunci di Fca sui nuovi modelli - e penso al nuovo modello Alfa Romeo e alla versione ibrida della Panda - è necessario dare gambe agli altri investimenti previsti in particolare su Piedimonte San Germano». Lo scrive il presidente del Consiglio regionale del Lazio nella lettera recapitata a Fca in cui sollecita l'azienda a dare attuazione al Piano industriale. «Seguiamo come è noto con grande attenzione le vicende dello stabilimento.

Il tavolo convocato in Consiglio regionale al quale hanno fornito un importante contributo l'assessore regionale di Berardino, i sindaci dell'area e i sindacati in rappresentanza dei dipendenti dello stabilimento che ringrazio per l'impegno e la saggezza con cui stanno affrontando la crisi dell'indotto, rimane un punto di riferimento istituzionale. Il quadro, e mi sia consentito di dare voce e di alzare il volume alle tante sollecitazioni, ai numerosi allarmi degli amministratori locali, dei sindacati, delle famiglie di chi no sta lavorando, per il futuro dello stabilimento richiede come detto l'applicazione del Piano industriale e l'accensione dei motori dei nuovi progetti previsti per Piedimonte.

Non vivo in una bolla isolata – prosegue Buschini nel messaggio – e la contrazione del mercato Fca è un dato ormai consolidato così come alcune altri grandi gruppi dell'automotive. Una contrazione che ha avuto un'accelerazione grazie all'ecotassa che abbiamo subito contrastato, anche in Parlamento e che è stato ed è un errore per i tempi di introduzione e per come è stata studiata. La riduzione di quote di mercato in Italia e in Europa in cui il gruppo ha perso nei primi 8 mesi dell'anno il 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 è pesante indubbiamente, ma non è immaginabile né di fare cassa sulla testa dei lavoratori né di allungare i tempi delle produzioni. Le istituzioni locali, Regione Lazio in testa sono pronte, come già detto, ad accompagnare questo investimento su Piedimonte e a sostenere nuovi interventi infrastrutturali nell'area con serietà e puntualità per l'interesse dei cittadini, di chi lavora, e per rispetto verso chi mette in campo impegni industriali così rilevanti ai quali chiediamo identica puntualità e rispetto».

Il tempo stringe
Dal Comune, per commentare le sorti di Fca, si leva invece la voce del consigliere Luca Fardelli, che spiega: «Non possiamo legare il destino di un territorio e dei suoi abitanti, a un solo settore produttivo che da anni presenta problema periodici. La politica deve, in fretta, riappropriarsi del proprio ruolo principale ed indicare la direzione industriale di un territorio e dell'intero Paese perchè non è in gioco solo il futuro di Fca ma di migliaia di famiglie. Bisogna fare in fretta e fare bene perchè forse ancora non è troppo tardi ma di sicuro non abbiamo più tempo a disposizione».