Rinviata a giudizio una trentaseienne venezuelana domiciliata a Napoli. La donna è accusata di aver messo in atto la truffa "del pacco", in concorso con un complice, ai danni di una ottantaduenne di Frosinone. La signora, ignara dell'inganno, ha consegnato alla giovane 750 euro in contanti e diversi oggetti in oro. La trentaseienne è difesa dall'avvocato Antonio Ceccani. Il processo si svolgerà a gennaio del 2020.
La ricostruzione
Stando alle accuse la venezuelana ha telefonato al numero fisso della frusinate, spacciandosi per una sua nipote, e rappresentandole la necessità di provvedere per suo conto alla presa di consegna di un pacco da parte di un postino e di procedere al pagamento. Pagamento che si aggirava attorno ai 2.500 euro e in mancanza di disponibilità dell'intera somma, la "finta nipote" ha riferito all'anziana che avrebbe dovuto consegnare oggetti in oro al postino.
La trappola
Poco dopo la telefonata, alla porta dell'abitazione della signora ha bussato quello che è accusato di essere il complice della trentaseienne. In mano aveva un pacco di colore marrone (all'interno in realtà era contenuto un quadro porta fotografie privo di valore). L'ottantaduenne, cadendo nella trappola dei truffatori, e pensando che il pacco fosse davvero per la nipote, ha consegnato al finto postino 750 euro.
Non avendo altro denaro per arrivare alla somma dei 2.500 euro, ha consegnato oggetti in oro, tra cui diverse catenine, orecchini, bracciali e anche due fedi incise. Come detto, della truffa ai danni della ciociara deve rispondere la trentaseienne. Per lei anche l'aggravante per aver approfittato dell'età della vittima. L'imputata è difesa dall'avvocato Antonio Ceccani. Il processo è fissato al 22 gennaio 2020.