«Palestra inutilizzabile dopo dieci anni dall'inizio dei lavori. E ben dodici quelli in cui la chiesa è rimasta chiusa. Questa è la triste realtà belmontese». Non usa giri di parole la minoranza consiliare di Belmonte Castello nel mettere in evidenza come i lavori per la palestra comunale siano iniziati nel 2010, per un importo di quasi 650.000 euro (calcolando l'Iva): «Oltre un miliardo di vecchie lire!». E come, ad oggi, ci sia stato «soltanto il collaudo della struttura ma non vi è né l'agibilità né l'accatastamento».

La cosa grave, più volte rimarcata dai consiglieri di opposizione Fabio Iannarelli, Emilio Roncone e Sergio Iannetta, è che questo stato di fatto «abbia impedito ai bambini di Belmonte di poter svolgere l'attività fisica prevista dall'orario scolastico in una palestra attrezzata e soprattutto al coperto. Infatti, fino ad oggi, i bambini hanno dovuto fare educazione motoria all'aperto, in un piccolo spazio di fronte alla scuola, al sole e senza riparo alcuno (quando il tempo permette) o, in tanti altri casi, non hanno potuto svolgere le ore di attività motoria.

«Due intere generazioni scolastiche -evidenziano- hanno quindi visto l'inizio dei lavori e sperato vanamente di poter utilizzare la palestra che, però, ancora oggi resta un sogno». I tre consiglieri puntano il dito contro l'amministrazione e il sindaco: «È mai possibile nel 2019 amministrare in questo modo e, soprattutto, con questa approssimazione? La cosa ancora più grave è che la struttura (già collaudata) è ancora priva di energia elettrica. Come può accadere una cosa del genere?».

Una situazione che mette in luce anche lo stato della chiesa ancora chiusa dopo il sisma del febbraio 2008: «Con lavori che, iniziati grazie soprattutto alla continua insistenza del gruppo di opposizione, procedono con grande lentezza. La palestra comunale come la chiesa concludono i consiglieri di minoranza restano i simboli di un'amministrazione lenta e che senza dubbio ha fatto il suo tempo».