Incubatore del tessile: la linea del Comune è «favorire le imprese sì, ma sostenerle senza nessuna ricaduta regolarizzata in termini contabili no, altrimenti si tratterebbe di danno erariale».

Ieri pomeriggio, in municipio, il sindaco Roberto De Donatis e la consigliera Floriana De Donatis hanno ribadito la posizione dell'ente riguardo alle quattro ditte che non hanno ancora sottoscritto il contratto per operare all'interno dell'incubatore. I due amministratori hanno ripercorso i passi compiuti negli ultimi anni concludendo che le ordinanze di sgombero sono atti dovuti e che per chi non sottoscriverà i contratti saranno eseguite d'ufficio, in adempimento della delibera della primavera del 2016.

«Voglio evitare una facile considerazione che un certo tipo di economia, quando è legata a contenitori che sono di proprietà pubblica, debba in qualche modo essere talmente agevolata che poi a rimetterci non è il Comune ma i cittadini stessi - ha detto il sindaco che ha espresso il massimo sostegno alla consigliera De Donatis definendo «egregio il lavoro da lei svolto anche per venire incontro alle esigenze degli operatori senza essere così stringente rispetto agli adempimenti di quella delibera.

I tempi si sono allungati e nessuno è stato lì con il fucile puntato. Ma bisognava dare formalmente seguito agli impegni assunti con la firma dei contratti e la corresponsione dei canoni a tempo debito. Chi non rispetta i patti risponde anche delle conseguenze».

A fare eco al sindaco la consigliera De Donatis: «Sono soddisfatta per aver contrattualizzato sei ditte che non sono certo state costrette da nessuno. I 18.500 euro, cioè il ritorno del 40% del canone versato dalle aziende che hanno firmato i contratti, non sono fondi vincolati; il problema sta nei ritardi della composizione del comitato di gestione che si potrà formare solo quando tutti si saranno messi in regola»