Rubano il salvadanaio alla casa della cultura. Un bottino di quasi 300 euro, ma quello che denunciano gli attivisti che "abitano" la casa della cultura, più che il danno economico comunque non indifferente è il danno morale. Tutti sono rimasti profondamente segnati per il gesto compiuto, molto probabilmente, la scorsa settimana quando si è celebrata la festa di fine estate. Ma solo ieri ci si è accorti della scomparsa del salvadanaio.

Finora non c'è stata alcuna denuncia formale alle forze dell'ordine, ma intanto gli attivisti hanno denunciato l'accaduti sui social: «Non era mai successo. Le nostre attività -dicono- si basano spesso su offerte ricevute da simpatizzanti e amici che eravamo soliti raccoglierle all'interno di un salvadanaio nella nostra piccola grande casetta. Ad oggi purtroppo questo salvadanaio è scomparso grazie a qualcuno che non ha capito il nostro spirito. Le offerte che riceviamo danno modo, alle associazioni che gravitano intorno alla Casa della cultura, di ampliare l'offerta sociale e culturale per la nostra comunità. Complimenti all'autore quindi per aver tolto un po' di serenità e di fiducia a chi si impegna per gli altri».

Durante l'estate il Parco Baden Powell ha offerto ai cassinati e alle persone giunte dai comuni limitrofi, serate pazzesche, fatte di musica, cinema, attività speciali, laboratori di riciclo.
Pierluigi Franchitto e Paolo Iovine si dicono profondamente colpiti per quanto accaduto: «Abbiamo due tipi di casse. Una chiusa e nascosta, poi c'è questo salvadanio dove chiunque viene può fare un'offerta. Eravamo giunti ad oltre 200 euro, quasi 300, e con quei soldi avremmo potuto comprare altra attrezzature per la casa della cultura e pagare le bollette. Si è colpita la collettività con questo gesto».