Via Napoli aspetta la svolta promessa. I residenti attendono trepidanti l'avvio dei lavori che, dopo decenni, restituiranno un po' di decoro al quartiere. Il progetto elaborato dall'amministrazione del sindaco Roberto De Donatis è pronto da tempo, ma le lungaggini burocratiche ci hanno messo lo zampino, con gli amministratori che hanno incontrato a più riprese in questi anni gli abitanti del Rione Napoli per metterli al corrente degli intoppi.
«Diventerà il fiore all'occhiello della città - diceva nel 2017 il consigliere delegato ai lavori pubblici Massimiliano Bruni, convinto di poter avere, anche grazie al campetto da mini golf previsto, un'ottima ricaduta per l'intera area. Benefici che ancora i cittadini della zona aspettano di vedere. Negli ultimi anni hanno assistito solo un decoro urbano in caduta libera.
L'immagine di piazza XIII Gennaio parla da sola. La fontana non funziona più e si è trasformata in un ricettacolo di rifiuti, la pavimentazione è sconnessa e chi percorre la piazza, specie anziani e bambini, deve stare attento a non cadere. Molte panchine sono rotte e l'intero perimetro sembra abbandonato: insomma cade a pezzi.
Poco distante era stato allestito uno spazio per i bambini, ma purtroppo i giochi sono stati smontati perché pericolosi e da allora il popoloso quartiere non offre più alcuna attrattiva per i più piccoli. E nemmeno per i grandi.
Mentre si attende il sospirato restyling, il quartiere sprofonda agli ultimi posti di un'immaginaria classifica tra i rioni. È anche vero che in via Napoli ancora non è nato il comitato di quartiere, come avvenuto invece all'Agnone, a San Domenico, a Carnello e nella zona che abbraccia via Trecce e via Cellaro. Uno strumento che potrebbe dare ulteriore voce ai residenti per avere un peso sui tavoli che contano. È proprio qui che sorgerà la scuola innovativa progettata da Renzo Piano