Una conversazione su Facebook scatena la richiesta di avvio di un procedimento disciplinare. È quanto accaduto ieri all'interno del palazzo municipale: da una parte il sindaco Anselmo Rotondo, dall'altra un dipendente.
Ma andiamo con ordine. Lo scorso mese di agosto parte una discussione sui social network. Una serie di commenti con cui si critica o elogia l'attività dell'amministrazione.  Ognuno dice la sua, politici e cittadini si confrontano. A un certo punto tra i commenti comparsi sulla pagina Facebook arriva anche quello di un dipendente comunale relativo - per generalizzare - a richieste riguardanti la sua persona che non sarebbero state tenute nella giusta considerazione.
Di quel commento è stato subito fatto uno screenshot al fine di salvarlo come prova documentale.

Ma quelle parole sono state ritenute gravi, lesive oltre che false dall'amministrazione comunale. Per questo motivo il sindaco Anselmo Rotondo ha scritto una nota al segretario generale, al capo dell'area amministrativa, al responsabile dell'ufficio personale e, per conoscenza, al nucleo di valutazione. Proprio a loro già lo scorso mese di agosto nell'immediatezza dei fatti aveva chiesto di avviare un procedimento disciplinare. Richiesta che ieri, con una nuova nota, è stata ulteriormente sollecitata evidenziando che le affermazioni rilasciate dal dipendente «danneggiano l'immagine dell'amministrazione comunale e del sindaco, nel ruolo di datore di lavoro».

E proprio su questa nuova lettera è intervenuto il sindaco Rotondo che ha affermato: «Noi siamo per la libertà di pensiero e di espressione delle proprie idee. Rispettiamo tutto e tutti, ma c'è un confine invalicabile che è quello della diffamazione attraverso la divulgazione di notizie non vere.
Questo è uno di quei casi.

Il dipendente comunale in questione ha rilasciato sui social network delle affermazioni molto gravi che non corrispondono al vero. Affermazioni che ledono l'immagine dell'ente oltre che dell'intera amministrazione. Per questo motivo ho richiesto e sollecitato l'avvio di un procedimento disciplinare per tutelare l'immagine del Comune e dell'amministrazione.

Ripeto, siamo assolutamente favorevoli a uno scambio di opinioni, anche divergenti, ma questo non può mai scaturite in dichiarazioni o post che non corrispondono alla verità». Ora spetterà ai diversi responsabili valutare il livello di gravità del post "incriminato".