Certosa di Trisulti, dove eravamo rimasti? Domanda più che legittima, notando come la questione che riguarda la gestione dello storico complesso religioso sia progressivamente uscita fuori dai radar, dopo aver fatto a lungo discutere sia a livello nazionale che internazionale. A ricordarci la vicenda, ancora da definire e concludere, è la rete delle "Comunità Solidali", che da tempo segue e monitora ogni passaggio in merito. L'invito della rete è a non dimenticare quanto successo fin qui - dalle marce agli incontri e ai dibattiti - e a dare seguito ai propositi più volte annunciati.

Tra giugno e luglio scorsi, infatti, era stato reso noto il parere dell'avvocatura dello Stato sulle corrette procedure da adottare (l'annullamento in autotutela della concessione alla DHI, ndr), oltre al fatto che spettava e spetta al Polo museale del Lazio vigilare e attivare quell'iter, poi la cappa del silenzio.

Sicuramente, vanno conteggiati i tempi della burocrazia e anche la crisi di governo, fattori che potrebbero aver inciso sul cammino della pratica, rallentandolo. E che nulla si sia mosso o si stia muovendo adesso lo conferma anche il sindaco collepardese, Mauro Bussiglieri: «No, non ci sono novità di sorta.

Ufficialmente, l'ultimo atto di cui sono in possesso è la lettera della direzione generale dei musei che indicava nel Polo museale l'ente indicato per mettere in azione le procedure, poi più niente. La situazione a Trisulti? Posso dire che la DHI sta effettuando la manutenzione ordinaria, altro non so dire e aggiungere. Come ente comunale, dovremmo essere informati se dovesse accadere qualcosa, ma spesso succede di non avere alcuna notizia».

Ora che la situazione della politica italiana sembra risolta, rete delle "Comunità solidali" e Comune di Collepardo si augurano che quell'iter riprenda forza e vigore e che, sulla vicenda Trisulti si faccia piena chiarezza. Ovviamente, è da tenere in debito conto anche la posizione della DHI, che contesta tutte le osservazioni mosse contro la gestione della certosa