I primi effetti delle nuove regole sulla modulazione del servizio scuolabus si sono subiti materializzati. Gli otto autisti in eccedenza, dopo la diminuzione del numero di linee, sono stati destinati ad altre mansioni.

A certificarlo una determinazione dirigenziale che recepisce gli indirizzi indicati da un delibera di giunta del 17 luglio scorso. Dei dieci in pianta organica: due conserveranno la qualifica di autisti di scuolabus al fine di salvaguardare il servizio nelle aree periferiche, attraverso la flessibilità oraria articolata secondo un orario spezzato a copertura delle esigenze di servizio nell'ambito delle 36 ore settimanali; cinque unità assumeranno la mansione di ausiliari del traffico, la cui articolazione oraria sarà stabilita dal Comando della Polizia Locale secondo le regole contrattuali in uso, restando ferma la disponibilità e flessibilità, da parte del personale, al fine di garantire il servizio sostituzione degli autisti scuolabus per assenze a vario titolo oltre a garantire il servizio giornaliero di attività motoria nel periodo d'interesse e nell'attesa del rifunzionamento degli impianti sportivi; due sono stati dirottati al servizio di manutenzione e di segnaletica, mentre uno andrà a svolgere la funzione di sostituto dell'autista istituzionale dell'ente.

Un effetto indiretto delle disposizioni del decreto legislativo 63/2017 che al comma 2 dell'articolo 5 aveva stabilito che «le Regioni e gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, assicurano il trasporto delle alunne e degli alunni delle scuole primarie statali per consentire loro il raggiungimento della più vicina sede di erogazione del servizio scolastico. Il servizio è assicurato su istanza di parte e dietro pagamento di una quota di partecipazione diretta, senza nuovi o maggiori oneri per gli enti territoriali interessati».

Il resto lo ha fatto la Corte dei Conti sancendo che il servizio di trasporto scolastico va inquadrato nella categoria dei servizi pubblici locali e non in quella a domanda individuale, di modo che la quota di partecipazione finanziaria da porre a carico dell'utenza deve concorrere alla copertura integrale della spesa sostenuta dal Comune per organizzare il servizio stesso.

Al fine di implementare il servizio nella città per le zone periferiche, allora, l'amministrazione Ottaviani, mediante l'assessorato ai servizi sociali coordinato da Massimiliano Tagliaferri, ha attivato, per il prossimo anno scolastico, un servizio navetta aggiuntivo con due pulmini, che osserveranno un orario spezzato, con capienza complessiva di 75 posti. L'occupazione dei posti totali, come da indicazioni del settore welfare, dunque, sarà garantita, in via prioritaria, agli alunni la cui certificazione ISEE del nucleo familiare di appartenenza risulti inferiore ai 12.000 euro/annua, e agli alunni con disabilità.

La giunta comunale, nella medesima delibera, in considerazione dell'eccedenza di 10 autisti di scuolabus di cui 2 utilizzati, a fronte dell'equilibrio economico finanziario del servizio, come etto, ha dato indicazioni al dirigente di verificare l'eventuale riconversione del personale quali ausiliari del traffico, in materia di attività di segnaletica stradale o altri servizi affidati all'esterno con relativo corrispondente risparmio della spesa sostenuta, fermo restando che, in caso di ricollocazione, il personale dovrà provvedere ad eventuali sostituzioni degli autisti di scuolabus restanti