Due giovani extracomunitari sono finiti nei guai. Ieri mattina i carabinieri del Norm della Compagnia di Cassino coordinata dal capitano Ivan Mastromanno hanno eseguito due ordinanze di misura cautelare personale, emesse dal gip del tribunale della città martire, che dispongono il divieto di dimora nel comune, nei confronti di due cittadini.

Entrambi originari del Gambia, un diciannovenne e un ventunenne, risultano già censiti per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e immigrazione clandestina. I due giovani sono indagati, in concorso tra loro, per il reato di furto aggravato, in riferimento a un episodio commesso all'alba dell'undici giugno scorso ai danni di un noto ristorante del centro che si trova a ridosso di un parco.

Grazie ad accurate indagini e accertamenti mirati, gli uomini dell'Arma sono riusciti a ricostruire le fasi del colpo. I due giovani, dopo aver forzato la porta d'ingresso, si sono introdotti all'interno del locale commerciale impossessandosi della somma di 500 euro, contenuta all'interno del registratore di cassa. Un risultato ottenuto grazie all'estrapolazione delle immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza, dalle quali si notavano due persone di colore rovistare all'interno del locale e dirigersi verso il registratore di cassa prelevando il contante in esso custodito.

I carabinieri hanno inoltre raccolto, nelle fasi immediatamente successive al colpo, tracce che hanno consentito di individuare le impronte papillari lasciate dagli autori sulla scena del delitto che tempestivamente sono trasmesse al Ris di Roma. I tecnici della Capitale hanno avuto un riscontro positivo e sono riusciti a risalire all'identità certa dei due autori del furto, individuati nei due giovani gambiani, entrambi richiedenti il progetto Sprar (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). Al termine delle attività d'indagine, il primo agosto, i due giovani sono stati denunciati per il reato di "furto aggravato in concorso". Ieri, infine, nei confronti dei due ragazzi, rintracciati dai militari in due case famiglia, che si trovano una nel Cassinate e una nella Valle di Comino, sono stati eseguiti nei loro confronti i provvedimenti emessi dall'autorità giudiziaria.