Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Angelo Patrizi. Una folla composta ha riempito i banchi della collegiata di San Michele Arcangelo per l'ultimo saluto terreno.

Troppo gravi le ferite riportate, Angelo si è spento all'Umberto I di Roma dove era stato trasferito d'urgenza dopo l'incidente avuto con la motoagricola nell'uliveto di famiglia. La slama esposta prima al Policlinico, è giunta a Boville nel pomeriggio per le esequie. Ad attenderla c'erano amici, parenti e familiari: tutti venuti a rendere omaggio ad un uomo buono, semplice e per questo amato e rispettato. Un marito affettuoso, un padre che ha saputo accompagnare i figli nel percorso della vita fino alla nascita degli amati nipoti ai quali era molto legato. "Nessuno è su questa terra per sempre">.", le parole di don Giovanni Ferrarelli a confortare la famiglia del defunto.

«Anche se abbiamo il dono della fede - ha detto durante l'omelia - la morte è sempre un momento di prova. Ci ricorda che la nostra vita ha un inizio e una fine, un tempo che ci viene concesso. Un dono grande che Angelo ha vissuto accanto alla moglie, ai figli e ai nipoti. Nessuno muore per se stesso e nessuno vive per se stesso, ma tutti viviamo e moriamo in Cristo. Gesù ci chiama a passare per la porta stretta che non è l'invito ad una vita di privazione ma a fare ciò che conta davvero.

Noi pensiamo che la morte sia la fine di tutto, invece dall'altra parte c'è tanto movimento e ce lo dice il Vangelo. La nostra cittadinanza è nei Cieli. Abbiamo un tempo che ci è concesso e una missione da svolgere e questo tempo serve per raccogliere quelle opere di cui renderemo conto a Dio. Quello che noi lasciamo è un'orma nella storia, questo è quello che ci qualifica nel bene o nel male, ma dipende sempre da noi. La vita è così, possono esserci degli imprevisti. Questo distacco non sarà facile, ma non per questo dobbiamo dimenticare ciò che abbiamo avuto in dono»