Un'auto che procede da corso della Repubblica e che poi entra in piazza VI dicembre. Sono le 21.50 di lunedì. Il conducente prosegue con un incedere piuttosto incerto come se non sappia dove andare. Là intorno le auto che costeggiano il piazzale viaggiano a ben altra velocità. Poi, all'improvviso, l'auto accelera e sterza troppo rispetto alle strisce blu che delimitano il parcheggio e anche al palo della luce. E, infatti, il mezzo prende in pieno l'illuminazione pubblica con il faro che crolla violentemente a terra da un'altezza di dieci metri e colpisce in pieno il cofano della vettura.

Il video è stato diffuso dal Comune di Frosinone per denunciare un gesto d'inciviltà. Quello di chi ha danneggiato un bene pubblico e poi si è volatilizzato nel nulla. Lasciando la piazza ai curiosi che si sono assiepati sul punto in cui è crollato al suolo il faro. Secondo quanto accertato dal Comune, grazie anche alle immagine delle telecamere di videosorveglianza posizionate nella piazza del municipio (facenti parte del progetto "Città in video"), l'auto, urtando il lampione a led, ha provocato danni al palo, all'armatura stradale, che si è staccata ed è caduta a terra.
Le immagini ora sono state fornite alle forze dell'ordine, grazie, con l'obiettivo di procedere all'identificazione del responsabile. Tenuto conto del fatto che lo stesso si è poi dileguato, senza curarsi che tutta la scena era stata registrata dalle telecamere di piazza VI dicembre.

Il Comune ricorda che «introdotto dall'amministrazione Ottaviani e coordinato dal Ced comunale, il progetto ha portato all'installazione di oltre 400 telecamere nel centro urbano e in periferia, raggiungendo, così, la percentuale più alta in Italia per rapporto tra sistemi di sicurezza e numero di abitanti. Gli uffici comunali hanno infatti fornito, già nei mesi scorsi, utili strumenti di indagine alle forze dell'ordine che, regolarmente, procedono all'acquisizione dei filmati e delle videoregistrazioni per prevenire la commissione di reati o, come spesso accaduto, per fornire validi strumenti probatori all'autorità giudiziaria». La stessa amministrazione ha motivato così la scelta di «pubblicare il video sul web come monito per quanti continuano a violare le regole di sana convivenza civile, danneggiando il patrimonio pubblico e ponendo in pericolo, in qualche caso, anche l'incolumità altrui»