Bike sharing ancora al palo, mistero sulle bici elettriche acquistate dal Comune e conservate (tutte?) in magazzino. Nel novembre 2016 venne approvato il progetto redatto dal comune di Anagni nell'ambito del finanziamento rete di impresa. Nel dicembre dell'anno successivo, venne costituita ufficialmente, con atto notarile la "Rete di Impresa Città di Anagni" che vantava l'adesione di 74 attività commerciali al progetto finanziato dalla regione Lazio per un importo di 100 mila euro. Il progetto aveva come obiettivo il miglioramento della mobilità sostenibile.

A sostegno del sistema bike sharing, era previsto il servizio gratuito di navetta a metano, già presente d Anagni, che sarebbe stato incrementato. Nel luglio 2018, le bici elettriche sarebbero state consegnate al comune, che le avrebbe affidate in custodia alla polizia locale, rinchiuse in un magazzino al piano interrato dell'ex Tribunale in via Carlo Alberto dalla Chiesa.

Nei giorni scorsi qualcuno avrebbe affermato «sono scomparse dal magazzino» allarmando i responsabili di Palazzo d'Iseo. Un'immediata ispezione avrebbe fugato i dubbi della prima ora, anche se una notizia, da verificare, parlerebbe della sparizione di uno o due dei mezzi a due ruote. Al di là del numero delle bici a disposizione, che se inferiori a quella pagate dalla Regione provocherebbero immediate indagini a proposito, resta il dubbio sul loro mancato utilizzo.

A domanda specifica, un amministratore dopo alcune telefonate ha risposto: «I due incaricati del progetto dalla giunta Bassetta, Andrea Del Monte e Fabio Boccitto, ne starebbero definendo i dettagli», ed il consigliere delegato Umberto Quarmi starebbe seguendo la collocazione di telecamere nei pressi dei siti destinati alla collocazione dei mezzi da affidare a chi ne faccia richiesta.
A quando la prima pedalata?