Prima un grave incidente sul trattore, poi l'operazione e le complicanze post intervento che ne hanno determinato la morte. Per il decesso di Carlo D'Ambrogio, 40 anni, di Villa Santo Stefano c'è un responsabile, condannato in via definitiva a quattro mesi con pena sospesa.

La Corte di Cassazione, infatti, nell'udienza di giovedì, convocata nel periodo feriale per scongiurare il rischio prescrizione, ha respinto il ricorso presentato dal medico frusinate M.L., 59 anni. L'accusa che la procura di Frosinone aveva contestato al professionista era di non aver prescritto un farmaco contro la trombosi, dopo l'intervento.

La condanna del tribunale di Frosinone è stata confermata in appello e ora anche in Cassazione. Carlo D'Ambrogio era finito sotto un trattore nel luglio del 2010, procurandosi la frattura del bacino. Era stato operato all'ospedale di Frosinone e, dopo che le sue condizioni erano migliorate, era stato dimesso. A distanza di qualche giorno era morto.

I familiari avevano presentato una denuncia perché si facesse luce sulle cause. Ne era nato un processo con la conseguente condanna del sanitario. La moglie e i figli della vittima sono rappresentati dall'avvocato Alfredo Sica, gli altri familiari dagli avvocati Bianchi e Zomparelli. M.L. è stato difeso dagli avvocati Pierpaolo Dell'Anno e Rosario Grieco. Ora gli eredi della vittima potranno avviare l'azione civile per il risarcimento dei danni.