Sono stati loro, gli uomini e le donne di Vallerotonda, capitanati dalle istituzioni, a non permettere che il tempo lasciasse sepolta la strage di Collelungo. Lunga e faticosa la battaglia di tanti sindaci e politici, e in ultimo, dell'ex primo cittadino Gianfranco Verallo che riuscì a coinvolgere i "colleghi" del territorio e l'anno scorso ad arrivare a un riconoscimento dal basso dell'eccidio e a omaggiare con la medaglia d'oro le vittime di una strage sulla quale lo Stato è rimasto "sordo" per 75 anni. La svolta è arrivata domenica scorsa, tra quei monti dove "brucia" il dolore per quelle 42 vite spezzate con ferocia. Tra quegli alberi dove il silenzio ancora rievoca gli spari e le urla. Dove il pianto dei bambini si fa insopportabile per la memoria umana.

La data-simbolo
La data-simbolo è questa: domenica 4 agosto, 76° anniversario dell'eccidio di Collelungo. Si commemora il dolore, il ricordo, la sofferenza. Si commemora una delle tante stragi naziste che segnarono la vita di numerosi civili italiani nel 1943-44. Tra quegli alberi, il 28 dicembre del 1943 furono uccisi ben 42 civili in maggioranza donne e bambini. L'eccidio è un episodio in cui la crudeltà degli uomini e la barbarie della guerra risaltano in modo esemplare ed è divenuta negli anni la strage-simbolo di tutte quelle stragi dimenticate.
Tra quegli alberi macchiati di sangue, per la prima volta una rappresentanza dello Stato tedesco ha preso parte alla cerimonia con il consigliere d'Ambasciata Alexander Schmitt che, a nome dell'Ambasciatore tedesco, ha chiesto ufficialmente scusa per le numerose stragi naziste perpetrate in Italia durante la seconda guerra mondiale.

Le parole del sindaco
Il sindaco Giovanni Di Meo non poteva ripercorrere la vicenda. A marzo «gli amici Marino Fardelli e Nino Rossi, venuti a conoscenza di un video messaggio di sua Eccellenza l'Ambasciatore Viktor Elbling, presero contatti con l'Ambasciata e successivamente mi chiesero di invitare ufficialmente l'Ambasciatore a partecipare a questa cerimonia di commemorazione. Guardai immediatamente il video e non esitai un attimo a invitare Sua Eccellenza.

L'Ambasciatore a nome del popolo tedesco chiedeva scusa per tutte le stragi commesse dai nazisti 75anni fa. Un grande e importante messaggio di pace e monito per tutti i popoli dell'Europa Unita impegnata nel mantenimento della pace».

Di qui i contatti con l'ambasciata e l'epilogo. «Oggi per la prima volta abbiamo l'onore di avere presente qui con noi a commemorare l'Eccidio di Collelungo una rappresentanza ufficiale della Ambasciata di Germania».

E davanti a tutti ha voluto ricordare la testimonianza di uno dei superstiti dell'eccidio di Collelungo, Ernesto Rongione che diceva: "Sono rimasti sempre misteriosi i motivi dell'orrenda inutile strage… Non nutro rancore per i tedeschi: è la guerra, che trasforma gli uomini in bestie, la causa di tutto. E chissà che anche nostri connazionali, nel corso di essa, non si siano macchiati, in qualche parte del mondo, di simili delitti".

Il gesto a sorpresa
Prendendo spunto dalle parole di chi la guerra l'ha sofferta e ha mantenuto dignità e onestà intellettuale, il sindaco Di Meo ha voluto ricambiare la "cortesia istituzionale" andando a deporre nel pomeriggio una corona di fiori al Sacrario militare germanico di Cassino dove sono sepolti oltre 20.000 giovani soldati tedeschi, vittime anch'essi di una assurda guerra che non deve ripetersi mai più.