Ormai ci siamo. Da sabato tre agosto (domani) al primo settembre lavori di manutenzione lungo la tratta ferroviaria, tra i Comuni di Colleferro e Ciampino. Ci saranno dei bus navetta, ma per molti pendolari è l'inizio di una lunga estate bollente. Tra i tanti pendolari ciociari c'è il vicesegretario nazionale del Psi Vincenzo Iacovissi. Il quale rileva: «Come noto, le potenzialità di un territorio vengono espresse in primo luogo dalla sua fruibilità, e quindi dalla presenza o meno di adeguate infrastrutture, e non può sfuggire quanto la chiusura, seppur temporanea, di questo tratto ferroviario rappresenti un indubbio svantaggio competitivo. Oltre ad essere motivo di forte disagio per chi si reca a Roma quotidianamente.

Pertanto, a prescindere dal fatto in sé, che speriamo produca il minor problema possibile per tutti, questa dovrebbe essere anche l'occasione per rinvigorire un serio dibattito relativo alla necessità di dotare la provincia di Frosinone di un collegamento più veloce con la Capitale. Da molto tempo se ne parla, e va dato atto al Comitato dei pendolari "Roma-Cassino express" di aver più volte avanzato proposte sul tema, a cominciare dall'interconnessione funzionale tra la linea regionale con quella dell'Alta velocità per abbattere i tempi di percorrenza e nel contempo liberare la FL6 (linea ordinaria) dal congestionamento nelle ore di punta.

Così come sovente si ritorna sulla possibilità di concordare con il gestore delle "corse preferenziali" che, tagliando le fermate intermedie, consentano ad un residente a Frosinone di scendere alla stazione Termini in 45 minuti». Aggiunge: «Ritengo sia giunto il momento che tutti gli attori istituzionali coinvolti rimettano al centro la questione, perché il rilancio della nostra terra, sempre più problematico, non può che passare attraverso scelte coraggiose e di prospettiva.

A maggior ragione adesso che, dopo anni di isolati appelli, superficialità e qualche risatina, finalmente pare si possano compiere dei passi significativi in avanti verso la realizzazione di quella città intercomunale, o Unione dei Comuni, che deve rappresentare la nostra frontiera e la cifra costitutiva della nostra terra sul piano politico, economico e relazionale. Mettersi insieme per contare di più, senza rinunciare alla proprie specificità municipali. E magari salire tutti assieme sul treno del futuro. Anche ad agosto».