Corrispondenza che arriva in ritardo, lamentele da parte dell'utenza e molti problemi anche per gli stessi dipendenti. Ad accendere i riflettori su quanto sta accadendo è il segretario provinciale Confsal comunicazione Franco De Bellis che ha evidenziato una carenza di unità lanciando un appello a Poste Italiane affinché intervenga per potenziare e rilanciare il servizio.

«Solo una unità la mattina e una il pomeriggio a dover preparare i carichi di posta, a firma e non, per oltre 50 portalettere dislocati in tutti i territori di utenza» spiega Franco De Bellis, segretario provinciale Confsal comunicazione. Ma non finisce qui «Non fosse altro che Poste Italiane ha anche mandato obbligatoriamente in regime di trasferta straordinaria per sovrannumero di addetti interni -aggiunge Franco De Bellis- personale che era in attesa di visita collegiale medica e temporaneamente collocata alle lavorazioni interne stesse».

Il segretario provinciale Confsal comunicazione lancia poi l'appello: «È ora che Poste torni a fare il servizio che ha sempre fatto da una vita con più professionalità e responsabilità, viste le carenze di personale con i tagli zona effettuati a discapito e degli utenti e dei loro addetti che non sanno più dove parare. Se il suo obiettivo è vendere questo settore a qualcun'altra azienda e continuare solo con BancoPosta, poste vita, pacchi Amazon e quant'altro dove il guadagno è più immediato, che lo facesse subito ma non portasse a morire questo lavoro che è sempre stato la figura più familiare tra stato e cittadini: il postino».

Un appello accorato che evidenzia criticità e disagi sia degli utenti che dei lavoratori, ma anche una richiesta di maggior chiarezza.