Dissequestrati gli uffici della Mecoris. A poco più di un mese dall'incendio, sviluppatosi il 23 giugno, l'azienda di rifiuti cerca di tornare alla normalità.
La parte non interessata dal rogo e, conseguentemente, dalle indagini che i carabinieri forestali stanno portando avanti con l'ausilio dei risultati degli accertamenti tecnici dei vigili del fuoco, è stata pertanto dissequestrata. Oltre che degli uffici si tratta anche della parte di capannone rimasta indenne.

Nel frattempo, la Mecoris è in attesa di conoscere i risultati delle controanalisi sui campioni di materiale combusto e di quelle che farà l'Arpa Lazio. Dopodiché dovrebbe ottenere l'autorizzazione allo smaltimento e iniziare la rimozione del materiale incendiato, che è custodito all'interno di un capannone e che, in quanto andato a fuoco, andrà di per sé qualificato come pericoloso.

Dall'azienda intendono rassicurare la popolazione sia sulla base dei risultati delle analisi di Arpa e università Tor Vergata (su richiesta del Comune) che hanno dimostrato che i campioni di suolo non sono inquinati dalla diossina sia sul fatto che, pur potendoli trattare, la Mecoris non tratta materiali pericolosi ma solo i rifiuti dell'indifferenziato.

L'obiettivo dell'azienda è dunque ripartire al più presto, e rimettere in piedi il capannone la cui copertura per il 70% è andata distrutta. Da rifare completamente anche l'impianto elettrico. Intanto, si attende che l'inchiesta avviata dalla procura di Frosinone, che al momento indaga a carico di ignoti per incendio doloso, faccia il suo corso.