Sospesa a oltre 1.000 metri d'altezza, colta da una crisi di panico che ha messo seriamente a rischio la sua vita. Se non ci fossero state le soccorritrici cassinati del Cai per la ragazza polacca ci sarebbe stato ben altro epilogo. Un salvataggio eroico sulla strada ferrata delle aquile, sulla Cima Roda della Paganella in Trentino: commovente l'abbraccio della ragazza che improvvisamente si è trovata bloccata a un passo dal cielo, con soltanto rocce e vuoto attorno asé. Ad allertare i 4 membri del Cai di Cassino, che avevano già raggiunto la vetta della Cima Roda della Paganaella, è stato il suo ragazzo polacco, riferendo della terribile situazione in cui la sua giovane si trovava: la ragazza, percorrendo l'antica strada ferrata, si era bloccata e non riusciva più a proseguire.

Rosalba Mango e Patrizia Pelle, entrambe operatrici del soccorso alpino italiano, del Cai di Esperia (Rosalba anche nel consiglio direttivo del Cai Cassino) originarie della città martire e di Esperia sono riuscite con pochi mezzi, grazie alla valida conoscenza delle tecniche di salvataggio, a recuperare l'escursionista. «La ragazza era stanca, ciò a causa della mancanza di tecnica, avendo utilizzato solo la forza delle braccia per percorrere la ferrata. Non riusciva più a proseguire: la tecnica è fondamentale in montagna per percorsi così difficili ma molte persone pensano che sia solo questione di resistenza e di forza» hanno spiegato i membri del Cai presenti sulla vetta trentina.

Rosalba e Patrizia si sono calate per la ferrata. Prima hanno messo in sicurezza la ragazza, allo stremo, e soprattutto presa dal panico con il rischio che facesse qualche manovra sbagliata e precipitasse. L'hanno rassicurata e pian piano con corde e moschettoni sono riuscite a far superare il punto critico e farle raggiungere la vetta. La ragazza, in lacrime, ha abbracciato le soccorritrici, l'amico e i presenti.