Il servizio scuolabus rappresenta una zavorra per il Comune di Ferentino. Le uscite economiche sono di gran lunga maggiori rispetto alle entrate, ma dal prossimo anno scolastico potrebbero esserci grandi novità. Lo scuolabus non sarà più gratuito nemmeno parzialmente, perché le nuove regole in vista sono piuttosto rigide. Lo spiega Franco Martini assessore comunale al bilancio.

«I magistrati contabili della sezione Piemonte - spiega Martini - mediante la determina 46/2019, hanno deliberato che il trasporto scolastico, fino ad oggi inquadrato nella categoria dei servizi a domanda individuale, deve avere la copertura integrale della spesa tramite i corrispettivi versati dagli utenti, in quanto è ritenuto un servizio pubblico di trasporto. Se la delibera emanata dalla Corte dei Conti trovasse immediata applicazione, scatterebbe per le famiglie un aumento pesante per accedere al servizio.

Per i Comuni che sono obbligati a rispettare gli equilibri di bilancio, sarebbe un vero rompicapo coprire le cifre senza gravare sulle famiglie. Al di là del tentativo di trovare una soluzione equa, per conciliare i principi normativi e le esigenze degli utenti rimane il fatto – avverte Martini - che lo scuolabus non sarà più gratuito nemmeno parzialmente».

Dunque, è necessaria la copertura integrale della spesa tramite i corrispettivi versati dai fruitori. Ciò vuol dire che se il Comune di Ferentino spende per il servizio scuolabus oltre 350.000 euro ogni anno, devono rientrare gli oltre 350.000 euro. Illustra in dettaglio l'assessore al bilancio: «Negli anni precedenti al 2019 il nostro Comune ha garantito la copertura delle spese del trasporto scolastico con risorse del proprio bilancio fino all'80%.

Nel 2018 sul costo complessivo di 357.430,87 euro, la somma incassata è stata di 57.832,65 euro, con una copertura del 16% (un divario di 300mila euro in negativo per il Comune, ndr). Una forbice sproporzionata – conclude Martini – però essere subordinati a una regola così rigida, significherebbe dimenticare le difficoltà delle famiglie più bisognose».