Gennaro Indigeno aveva sessantacinque anni. Ieri mattina un suo collega di lavoro l'ha trovato senza vita all'interno di un container nei pressi dell'autosalone dove lavorava, in via Tombe. Sul posto del ritrovamento, intorno alle dieci, sono arrivati gli agenti del commissariato di Sora agli ordini del dirigente Paolo Gennaccaro. Ad allertare i poliziotti sono stati i familiari dell'uomo, preoccupati per non averlo visto rientrare a casa la sera precedente. Sulle cause della morte le forze dell'ordine hanno avviato subito le indagini. L'uomo sarebbe stato trovato con una corda al collo. Potrebbe essere stato un gesto estremo, ma al momento non si esclude alcuna pista. L'uomo avrebbe lasciato una lettera nell'auto con riferimenti a questioni familiari.

Una tragedia che ha lasciato impietriti i colleghi di Gennaro Indigeno, ragioniere in noto autosalone alla periferia della città, lungo la bretella Schito-Colle d'Arte. Un grande lavoratore, lo descrivono tutti, una persona molto stimata. Senza parole anche i vicini di casa dell'uomo, in località Vuotti, ad Arpino. «Ci conoscevamo da anni dice unasignora del posto Sua moglie Mirella, con la quale si era sposato negli anni Ottanta, è di Arpino, mentre lui era originario di Isola del Liri. Era nonno e padre di due figli. Una persona posata, senza grilli per la testa. Tanti anni fa aveva un negozio di piante, poi ha lavorato in una concessionaria a Frosinone e da diverso tempo era a Sora, vicino casa. Appena abbiamo appreso la notizia, siamo rimasti sconcertati. Tra qualche giorno era in programma anche la festa di laurea del figlio... Siamo veramente scossi e addolorati».

Non è stata ritenuta necessaria l'autopsia. La salma dell'uomo è stata esposta presso la camera mortuaria del cimitero di Sora. Il funerale domani alle 10 nella chiesa di San Lorenzo a Isola del Liri. A seguire il servizio funebre la ditta Lorvin.