Via San Rocco abbandonata. Triste sorte per uno dei quartieri più suggestivi del centro storico. A risvegliare la coscienza di un cittadino il cartello posto dietro le grate della chiesa dedicata al Santo che invita i passanti a "non toccare".

«Vogliamo umilmente dire a quell'anonima mano, nascosta dietro quel cartello posto all'interno di una finestrella della chiesa di San Rocco che noi invece abbiamo compiuto una piccola trasgressione. Proprio alla "rete" affidiamo il nostro sincero dolore per la lenta decomposizione di questo luogo così denso di memoria storica -l'accorata protesta di un cittadino che invita alla riflessione- Eppure, basta avvicinarsi all'imbotto per notare nel basso un piccola buca scavata nella pietra che nei tempi che furono, conteneva acqua consacrata su cui i contadini della nostra terra posavano la mano per poi mostrare un segno di devozione al santo che proprio da lì si poteva scorgere. L'edificio che riposa accanto alla chiesa, mostra i segni di una rovina senza speranza. A noi piace pensare che in passato fosse un Hospitalis, ovvero un luogo che evocava un concetto di accoglienza, ospitalità, protezione così come narrava Fulgido Velocci nel bel libro dedicato al brigante Catena. Gli Hospitalis erano amministrati dai procuratori eletti in chiesa dai parrocchiani la notte di Natale. Oggi tutto è sbarrato, muto e sordo. Forse, il servire e l'ascoltare possono essere antagonisti? Il verbo servire (diakoneìn, e non douleìin usato per i servi) per ricordarci che Gesù è venuto "per servire e non per essere servito"».