Il richiamo formale del sindaco Francesco Lavalle e il verbale della Polizia Provinciale di Frosinone è quanto ha dovuto subire ieri il dipendente della Cooperativa sociale "Terra di Lavoro", addetta alla manutenzione del verde a San Giorgio a Liri, per avere arpionato la carpa "storica" di circa trentacinque chili nel laghetto del paese e averne causato la morte.

L'uomo, un cinquantenne del paese, si è mostrato mortificatissimo per l'accaduto e ha spiegato le sue ragioni, precisando come sono andate le cose martedì mattina. Mentre era impegnato nei lavori di pulizia del laghetto, con la lama di una sorta di decespugliatore ha evidentemente e involontariamente arpionato una carpa. Una volta ferita, l'ha tirata fuori dall'acqua, e dopo poco il pesce è spirato, quindi l'operaio l'ha raccolta con un forcone, con l'intenzione di gettarla sul camioncino dei rifiuti. A questo punto, qualcuno, forse un collega, ha pensato bene di scattare una foto ricordo che ritrae il dipendente della Cooperativa sociale mentre esibisce, come fosse un trofeo, l'enorme carpa.

«Conosciamo il dipendente comunale e il suo buon cuore, comprendiamo la sua mortificazione, ma atti di questo genere non possono restare impuniti. Nel nostro lago l'attenzione deve essere massima», ha precisato il sindaco di San Giorgio, Francesco Lavalle, che nelle ore successive alla diffusione della foto sui social ha annunciato "chi ha sbagliato pagherà", ha immediatamente convocato l'uomo e ha avvertito la Polizia Provinciale. Dopo il richiamo formale da parte dell'amministrazione comunale, l'operaio ieri pomeriggio si è dovuto recare presso la polizia provinciale di Frosinone, ente che si è occupato anche dello smaltimento della carpa, per vedersi notificare l'atto ufficiale di quanto ritenuto responsabile. Resta in paese l'amarezza per l'uccisione della carpa, una vera mascotte del laghetto, amica di tutti i bambini speravano di richiamarla e di vederla guizzare tra le onde.