Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva della decisione di dare il via all'ampliamento della discarica di Cerreto. Il ricorso era stato presentato dal Comune di Roccasecca. Il Consiglio di Stato, con ordinanza, ha ritenuto, tenuto conto della fase cautelare, «che le argomentazioni dell'appello non appaiono supportate dall'evidenza del fumus». E dunque «nel bilanciamento degli interessi appare prevalente quello della salute collettiva ed igiene pubblica».

In precedenza il Tar ha negato la sospensiva all'ampliamento della discarica, ottenuta all'esito della conferenza dei servizi chiusa, in assenza di accordo, con l'intervento del consiglio dei ministri. Che ha dato l'ok alla sopraelevazione di 10 metri, per quattordici mesi, del sito di Roccasecca.

Sempre relativamente alla discarica,il tribunale del Riesame di Frosinone ha pubblicato le motivazioni con le quali -. come correttamente riportato da Ciociaria Oggi nei giorni scorsi- ha revocato il decreto di sequestro preventivo del gip di Cassino del 29 giugno per i lavori sul Melfa per manutenzione straordinaria delle sponde e della scarpata sul fiume. Accolto il ricorso, per conto della Mad, dell'avvocato Marco Pizzutelli, difensore in entrambi i procedimenti.

«A differenza di quanto descritto dagli operanti -scrivono i giudici del Riesame- non era in corso di realizzazione un muro di contenimento, ma il rifacimento dell'argine del fiume Melfa».
Si tratta «solo una manutenzione straordinaria di un tratto dell'argine del fiume Melfa. Lavori la cui esecuzione era soggetta al solo nulla osta idraulico». Per il Riesame «l'intervento autorizzato ha condotto a un rinforzo dell'argine, ma non ad una modifica significativa del suo aspetto esteriore, del resto destinato ad uniformarsi ai tratti precedenti e successivi con il ripristino della vegetazione naturale. Ed anche la pista era una pista di cantiere, dunque un'opera provvisoria per consentire l'accesso in alveo dei mezzi meccanici».