Era agli arresti domiciliari. Ma la casa che aveva indicato ora è stata confiscata. Così Loris Spada, frusinate, è finito dagli arresti domiciliari al carcere. Mercoledì pomeriggio, gli uomini della compagnia dei carabinieri di Frosinone hanno così tratto in arresto il ventottenne del capoluogo, in esecuzione dell'ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Frosinone. Tuttavia, a seguito dell'intervento del nuovo avvocato, Tony Ceccarelli, nel frattempo subentrato, in 24 ore è stata trovata una nuova sistemazione. Così Spada ha lasciato il carcere ed è tornato ai domiciliari in un'abitazione diversa e non soggetta a confisca. 

Il provvedimento è stato adottato in conseguenza di una specifica richiesta della stazione Scalo dei carabinieri di Frosinone. A Spada, già agli arresti domiciliari dal 16 luglio scorso dopo che il 5 giugno era stato colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nell'ambito di un'operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, veniva sostituito il provvedimento domiciliare.

Questo perché la sua abitazione è stata confiscata e quindi non è più compatibile con la misura degli arresti domiciliari, come evidenziato dalla richiesta del personale dell'Arma. Poi la nuova soluzione alternativa al carcere.
L'arrestato, una volta notificatogli il provvedimento, è stato tradotto nella casa circondariale di Frosinone. L'indagine era stata avviata dai carabinieri del Nucleo investigativo, a giugno dello scorso anno. Erano state attivate intercettazioni telefoniche e ambientali, effettuati appostamenti e filmati, fermati assuntori e anche spacciatori.