Sulla concessione alla Dhi della certosa di Trisulti stanno indagando anche la Procura della Repubblica di Roma e la Corte dei Conti. Lo afferma il segretario nazionale della "Confsal Unsa Beni Culturali", Giuseppe Urbino, che ricorda come «La vicenda di Trisulti, con una concessione dello Stato voluta dall'allora ministro Dario Franceschini, con un procedimento confezionato dal servizio I° della Direzione generale dei musei non si è chiusa qui come qualcuno avrebbe voluto far credere».
È in corso, infatti, un'istruttoria per capire ogni aspetto inerente la concessione stessa: «Vi sono lati oscuri - continua Urbino - su tutta la documentazione presentata dalla Dhi e avallata, nonostante fosse poco credibile dagli uffici della Direzione generale dei musei che hanno redatto il provvedimento. Ma per verificare come stanno veramente le cose, dopo l'ispezione del Mibac, consentiteci di dire, all'acqua di rose, ci stanno pensando la Procura della Repubblica e la Procura della Corte dei Conti».
Qualche settimana fa, infatti, al servizio I della Direzione, sono comparsi più volte uomini della polizia di Stato che hanno preso in consegna la documentazione relativa alla concessione della certosa.
«Non ci rimane che attendere l'esito delle indagini - si conclude la nota del Confsal Unsa - nella speranza che qualcuno paghi veramente il danno erariale subito dallo Stato per i mancati introiti dei canoni di affitto e non solo, ma paghi per la leggerezza su come sono stati redatti gli atti della concessione». Si amplia, dunque, lo spettro delle verifiche sulla gestione ultima di Trisulti.
L'ultima novità
Intanto, il santuario della Madonna delle Cese, luogo di culto collegato alla Certosa di Trisulti, da cui dista due soli chilometri, torna sotto la gestione della diocesi di Anagni-Alatri. La richiesta era stata avanzata alla Sovrintendenza dei Beni Culturali che ha dato il benestare. E anche questo è, a suo modo, un segnale.