Un giorno in maniera più accentuata e l'altro "più in sordina". Che si parli di schiuma o di puzza poco conta. È sempre un disastro ambientale. Si tratta sempre di un susseguirsi di inevitabili disagi e di conseguenza di polemiche.

Polemiche di chi non ce la fa più a respirare cattivi odori. Di chi è costretto a restare con porte e finestre chiuse in casa, a rinunciare a cenare in giardino, a far giocare i bambini all'esterno. Perché quella puzza arriva a togliere il fiato. Lo sanno bene i cittadini di Patrica, Ceccano, Frosinone, per citare alcuni comuni che proprio negli ultimi giorni stanno subendo tanti disagi.

Nel mirino ancora una volta il depuratore dell'Asi a Ceccano. La situazione sembra ormai insostenibile, nonostante le opere di mitigazione dell'impatto odorigeno in corso. Giovedì scorso, esasperati dall'ennesima nottata di aria irrespirabile, il senatore Massimo Ruspandini, l'assessore Alessandro Savoni, il consigliere Antonella Del Brocco, i dirigenti de L'altra Ceccano e il presidente provinciale di Gioventù Nazionale, Daniele Massa, sono andati a protestare davanti al depuratore consortile con tanto di mascherina sul viso.

Ma il problema dei cattivi odori resta uno di quelli più annosi. Da diversi mesi si aggiunge anche quello della schiuma, apparsa sempre più di frequente da Colleferro a Ceccano, Patrica, Ferentino fino a Castro dei Volsci. E come accade spesso in queste circostanze si scatenano anche "fiumi" di polemiche e reazioni sui social. La preoccupazione dei cittadini, delle associazioni ambientali è grande. Proprio lo scorso mese di marzo oltre 49.000 persone hanno sottoscritto, attraverso la piattaforma online change, la petizione lanciata diversi mesi fa per sensibilizzare sulla tematica ambientale riguardante la Valle del Sacco. L'obiettivo, fissato a 50.000, è stato praticamente raggiunto.

A marzo, all'interno delle prefettura di Frosinone, il ministro dell'ambiente Sergio Costa e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, alla presenza del prefetto Ignazio Portelli, proprio per il Sito d'interesse nazionale del bacino del fiume Sacco, avevano sottoscritto l'accordo di programma per un valore complessivo totale di 53.626.188,68 euro. Di questi 29.693.623,60 euro per interventi di immediata attuazione (16). L'area, nel proprio perimetro, ha porzioni di territorio ricadenti in 19 comuni tra provincia di Frosinone e provincia di Roma.

«Fin dai primi giorni di insediamento ero consapevole che la questione Valle del Sacco fosse tra i temi prioritari da affrontare e ho fatto in modo che il ministero si dotasse degli strumenti necessari - aveva spiegato il ministro in un passaggio - Firmato l'accordo è ora in corso l'interlocuzione con il soggetto attuatore, la Regione, per l'avvio delle attività. P

er affrontare il problema dei ripetuti sversamenti nel fiume abbiamo, inoltre, attivato Arpa, Ispra, Capitaneria di porto e gli altri soggetti competenti». Ad aprile la manifestazione con il coordinamento della Valle del Sacco a Frosinone. Intanto proseguono i controlli dei carabinieri forestali e della polizia provinciale. Sotto la lente soprattutto le aziende.