Truffa ai danni dello Stato. False attestazioni e sovrafatturazione. Intascati circa 67.000 euro per l'esecuzione di lavori i quali, o non venivano eseguiti o presentavano gravi difformità rispetto alle previsioni contrattuali. Sono le accuse a cui devono rispondere sei persone, tra cui il sindaco di Gallinaro Mario Piselli. Sequestrati in via cautelare d'urgenza i beni degli indagati.

Nel mirino dei finanzieri del gruppo di Cassino, coordinati dalla Procura, i fondi pubblici stanziati per la realizzazione di un parcheggio nel Comune di Gallinaro e destinato ai fedeli in visita alla cappellina del Bambino Gesù. Fondi, stando alle accuse, che non venivano impiegati per l'effettuazione delle opere così come falsamente attestato dai pubblici funzionari preposti al controllo.
Indagati il primo cittadino Mario Piselli, il tecnico comunale Pompeo Schiavi, il costruttore Danilo Roncone legale rappresentante della Edilverde ditta esecutrice dei lavori, gli ingegneri Antonio Piselli, Miriam Volante e Antonio Pontone. Dovranno rispondere, a vario titolo, di truffa aggravata, abuso d'ufficio nonché di falsità ideologica e materiale.

Il progetto del parcheggio va avanti dal 2009 quando la Regione Lazio lo finanziò con 762.144. I fatti I finanzieri continuando l'azione di contrasto agli illeciti perpetrati nei confronti della pubblica amministrazione, sotto la direzione del Comando provinciale di Frosinone, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno scoperto la truffa ai danni dello Stato. Si tratta di provvedimenti d'urgenza poiché il fascicolo pendeva dal gip già da molto tempo, così si è reso necessario l'intervento della Procura.

Gli indagati, secondo gli investigatori, hanno occultato o distrutto la documentazione amministrativo contabile relativa al finanziamento pubblico erogato dalla Regione, nel tentativo di ostacolare l'accertamento dei reati commessi. I finanzieri hanno ricostruito le fasi dell'iter che, mediante le attestazioni fittizie dei funzionari pubblici e la sovrafatturazione delle prestazioni rese dall'impresa, ha consentito di truffare lo Stato intascando 67.000 euro per l'esecuzione di lavori. L'indagine, che fa riferimento a fatti anche del 2015, non sarebbe collegata a quella relativa (poi archiviata) del Bambinello.