Domenica il gruppo "Quelli dell'Appennino" del Cai di Sora insieme alla famiglia di Alfredo Villa, stroncato da un malore dopo un'arrampicata, hanno organizzato una passeggiata a Prati di Mezzo, a Picinisco, per apporre una targa in memoria dell'alpinista scomparso. "Alfredo Villa Alpinista, fondatore del QDA" Quelli dell'Appennino, appunto: sono queste le parole che si leggono. Si sono dati appuntamento a Sora, per dirigersi poi nei pressi del Forcellone: un luogo noto al quarantaduenne isolano.

Stretti nel dolore della perdita e con gli occhi lucidi, hanno reso omaggio così all'uomo che, inseguendo le proprie passioni, ha trovato tragicamente la morte il giorno che precedeva la prima comunione di sua figlia: il 29 giugno scorso. Dopo un'escursione l'esperto scalatore ha accusato un malore da cui non si è più ripreso, neppure dietro gli sforzi del suo fraterno amico, medico, che ha tentato di rianimarlo.

Solo qualche mese fa Alfredo scriveva: «Purtroppo l'alpinismo è uno sport che dà poco e a volte toglie tanto, troppo, ma quel poco che dà è talmente forte da fare andare oltretutto ciò che di brutto può accadere quando si affronta una scalata o una sciata fuoripista. So che può essere un discorso per molti privo di logica, ma è la sacrosanta verità e solo chi lo pratica può capire».