Tre imprenditori sono finiti nei guai. Due di loro sono di Cervaro, il terzo è di Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia. Avrebbero fatto richiesta e ottenuto oltre due milioni di euro dal Fondo Energia Emilia Romagna destinati a impianti di energie rinnovabili. I fondi sono stati assegnati e successivamente elargiti dal Credito Cooperativo Reggiano. A presentare la richiesta di ammissione al Fondo è stato uno degli imprenditori attraverso artifici e raggiri stipulando un appalto con una società e simulando il pagamento delle fatture emesse proprio da quest'ultima e, infine, presentando la rendicontazione finale attestando che le spese indicate riguardavano effettivamente gli investimenti previsti dall'intervento ammesso ad agevolazione e che erano state sostenute spese per il 100%.

Dalle indagini avviate dalla procura di Reggio Emilia sono state riscontrate irregolarità delle procedure di finanziamento pubblico richiesto dalle società. Inoltre dagli accertamenti è emerso che non era stato realizzato nessun impianto dalla ditta che aveva emesso fatture a favore delle imprese che avevano ottenuto i finanziamenti, nonostante fossero state presentate fatture che ne attestassero la costruzione e, quindi, il pagamento. La ditta appaltatrice ha emesso fatture per un totale di 2.220.400 euro. A finire sotto la lente anche l'impianto fotovoltaico che si trova a Cervaro e per il quale sono in corso già altri contenziosi. A difendere i due imprenditori di Cervaro l'avvocato Andrea Coletta.