Droga in piazza Spada, il presunto leader del gruppo Ermanno Flamini può lasciare il carcere. Concessi gli arresti domiciliari. Così ha deciso il tribunale della libertà di Roma che ha, parzialmente, accolto il ricorso presentato dall'avvocato Alioska Baccarini. A Flamini, il Riesame ha annullato l'ordinanza limitatamente a otto capi di imputazione e per questi ha disposto la scarcerazione "formale". Per il resto della misura cautelare, i giudici hanno stabilito la modifica della misura in atto, sostituendola con gli arresti domiciliari a Fiuggi con il braccialetto elettronico.

Nell'ordinanza di custodia, il gip ha individuato in Ermanno Flamini «l'accentratore delle attività compiute sinergicamente con gli altri indagati che, a vario titolo, rifornivano la sua illecita attività... Lo stesso, nonostante il 12 ottobre 2018, sia stato tratto in arresto per il possesso di venti grammi di hashish...proseguiva ininterrottamente».

L'indagine ha preso di mira lo spaccio ad Alatri, Torre Cajetani, Trivigliano, Guarcino, Vico nel Lazio e soprattutto Fiuggi. Lì da alcune segnalazioni era emerso che chi spacciava (soprattutto giovanissimi, e anche minorenni) in piazza Spada nasconde nelle fioriere lo stupefacente per tirarlo fuori «solo per pochissimi istanti prima della cessione».