Giovanni Luciano Bellardini, nelle vesti di tecnico del Comune di Sgurgola e di rappresentante di fatto della Biemme di Anagni, ha contestato di aver mai favorito l'azienda aggiudicatrice dell'appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, la Tac Ecologica di Veroli di Alfredo Coratti. Quest'ultimo ha negato ogni favoritismo da parte del comune di Sgurgola. Il tecnico comunale e l'imprenditore verolano, entrambi in carcere (Coratti già arrestato nelle operazioni Malaffare) sono stati interrogati ieri mattina dal gip del tribunale di Frosinone Ida Logoluso. L'operazione "Urban Waste" che ha scoperchiato il sistema che, secondo l'accusa, attraverso l'asse Tac Ecologica e Biemme cercava di condizionare gli appalti pubblici, ha portato giovedì scorso ad otto arresti (due in carcere, appunto di Giovanni Luciano Bellardini e di Coratti già in carcere per un'altra inchiesta sempre sui rifiuti e gli altri ai domiciliari).

Giovanni Luciano Bellardini, difeso dagli avvocati Giampiero Vellucci e Mario Di Sora, è stato interrogato per oltre un'ora dal gip. Il tecnico comunale di Sgurgola ha contestato di aver mai favorito l'azienda Tac Ecologica e ha sostenuto di essersi  adoperato per le sanzioni. Secondo le accuse, invece, a causa dei numerosidisservizi causati alla cittadinanza nell'effettuazione della raccolta la Tac ecologica è stata destinataria nel tempo di continue contestazioni, con conseguente elevazione di numerose sanzioni. Tali sanzioni, però, non sarebbero mai state effettivamente riscosse dal tecnico comunale Giovanni  Luciano Bellardini, il quale, per la gravità delle violazioni al contratto d'appalto, avrebbe dovuto addirittura avviare l'iter di risoluzione del contratto d'appalto. In cambio la società verolana subappaltava alla società Biemme, parte dei lavori che effettuava in altri Comuni della provincia.

Ma ieri mattina davanti gip il tecnico Bellardini ha negato e in merito alla società Biemme ha riferito che i rapporti con laTac ecologica non dipendevano affatto da lui, perché era il figlio, Mattia Bellardini, amministratore unico della società di Anagni che si occupa di servizi di disinfestazione, che lavorava di volta in volta con la ditta verolana. Ascoltato ieri anchel'altro arrestato, Alfredo Coratti, difeso dagli avvocati Giampiero Velluccie Mario Pinchera del foro di Roma. L'imprenditore verolano ha riferito di non aver mai ricevuto favoritismi dal comune di Sgurgola, anzi, ha sostenuto invece di essersi anche dovuto difendere dalla minaccia di risoluzione del contratto. Coratti ha detto anche di essere stato vessato dalle continue contestazioni che il comune gli faceva pervenire per importi che vanificano non solo l'utile, ma soprattutto le spese.

All'imprenditore Coratti è invece contestato, tra le altre accuse, che per farsi pagare le fatture da parte del Comune di Sgurgola, avrebbe sollecitato l'intervento dell'assessore Lucio Giuseppe Formaggi, il quale in cambio aveva chiesto e ottenuto, sempre stando alle accuse, posti di lavoro per due cittadini. Non solo, ma lo stesso assessore avvisava l'imprenditore di controlli in programma da parte dei vigili urbani di Sgurgola e, in una occasione, interveniva per non far elevare una sanzione.

Insieme a Coratti e a Bellardini, nell'inchiesta del Nucleo Investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del gruppo carabinieri forestale ci sono altre 15 persone tra imprenditori, politici e funzionari. Ai domiciliari Lucio Giuseppe Formaggi, assessore del Comune di Sgurgola, Vincenzo Rocchi, funzionariodella CittàMetropolitana di Roma, Domenico Spaziani, ex funzionario dell'Asl, Mattia Bellardini, amministratore unico della Biemme, Paola Morgia, rappresentante di fatto della Biemme, e un dipendente della società di Anagni, Alessandro Recine.