Millantato credito, truffa ed estorsione. Sono i reati che la procura di Frosinone contesta nei confronti di due giovani, accusati di essersi fatti dare in più occasioni la somma di 4.000 euro dall'allora consigliere comunale Enrico Straccamore, ora defunto, con il fine di garantirgli - a loro dire - la nomina ad assessore all'Urbanistica del Comune di Frosinone, l'intitolazione al padre di Straccamore della biblioteca comunale e di installare le luminarie natalizie in piazza VI dicembre.

Il sostituto procuratore di Frosinone Adolfo Coletta ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Giuseppe Pignagrande, 25 anni, e di Saleo Shkoza, 22, entrambi frusinati. Straccamore, morto il 14 agosto 2018, aveva presentato una denuncia. E per questo la Procura ha anche contestato, ma al solo Pignagrande, il reato di estorsione per le minacce alla persona offesa nel tentativo di indurlo a rimettere la querela.

I fatti risalgono al periodo giugno 2017-gennaio 2018. La coppia, secondo quanto prospettato dall'accusa, «millantando crediti presso l'amministrazione comunale ed influenze dirette sul sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, si facevano dare da Enrico Straccamore, in più occasioni, la somma totale di 4.000 euro».

Soldi che, per l'accusa, che contesta pure la truffa, sarebbero serviti a spianare la strada a Straccamore per la nomina ad assessore all'Urbanistica o a presidente del consiglio comunale, come pure all'intitolazione della biblioteca Norberto Turriziani al padre di Straccamore e per le luminarie natalizie nella piazza dal Comune con dedica allo stesso Straccamore e al sindaco.