«Il problema della Fiat e del lavoro in provincia è una cosa seria, non si risolve con una consulta dei sindaci, dobbiamo mobilitarci dal basso e andare al ministero del Lavoro, rimboccandoci le maniche senza guardare le casacche politiche, ma anzi collaborando sia noi della Lega che in questo momento siamo al Governo del Paese che M5S e centrosinistra».
A parlare è il capogruppo del Carroccio nel Consiglio comunale Franco Evangelista che si dice orgoglioso di essere il consigliere comunale più votato del centrodestra, quindi "vola alto" e intende tutelare, da rappresentante delle istituzioni, il lavoro in questo territorio.

Numeri impietosi
I numeri, del resto sono impietosi: quando è partita la piattaforma "Giorgio" con la produzione dell'Alfa Giulia prima e del suv Stelvio poi, i lavoratori nello stabilimento di Cassino erano 4.300, ai quali per quasi un anno si sono sommati gli 850 interinali, pertanto si contavano oltre 5.100 dipendenti in Fca. Oggi il personale dello stabilimento di Cassino è di circa 3.700 persone, questo significa che, nel giro di tre anni, sono andati persi 1.400 posti di lavoro solo in Fca, si arriva ad oltre 2.000 considerando tutto l'indotto.

L'ansia per il futuro
Preoccupazioni nei giorni scorsi hanno espresso non solo i sindacati ma anche gli industriali. «Il piano attuale di Fca -spiega Davide Papa di Confindustria- è stato varato dell'ex amministratore delegato Sergio Marchionne e finisce nel 2022 e sostanzialmente Fca dovrebbe mantenere. Ma cosa succederà dopo il 2022? Ci sarà un altro piano industriale e si parla sempre più insistentemente della fusione con Renault, bisogna quindi parlare con il Governo per far sì che con il varo del piano industriale ci siano le basi per cui Fca resti in Italia, perchè non è detto che Mike Manley voglia mantenere tutti gli attuali stabilimenti. Cassino ha un solo grande vantaggio, quello cioè che rappresenta Alfa Romeo che, insieme a Jeep, è il marchio più appetibile, sperando che Fca non voglia spostare altrove la produzione del Biscione. Si vive di cassa integrazione ad esempio anche a Melfi e Mirafiori. Ma dopo il 2022 cosa succede?».

Un futuro a tinte fosche, dunque, per lo stabilimento Fca, e anche il presente fa paura: a luglio ci saranno ben 11 giorni di cassa integrazione. Dal canto suo Donato Gatti della Fiom-Cgil ha rincarato: «La verità è che non solo siamo completamente fermi, da poco sono arrivate le smentite sul suv Maserati, ma soprattutto non riusciamo nemmeno a pianificare la conversione ibrida dei suddetti modelli». Di questi temi si discuterà domani in Regione in un vertice convocato dal presidente Buschini: saranno presenti le sigle sindacali e una delegazione della Consulta dei sindaci.

Evangelista: serve un piano B
Alla vigilia, il consigliere Evangelista fa un ragionamento a più ampio raggio: «Si deve cercare un'alternativa a Fca, non possiamo vivere a giorni alternati. Mi spiego meglio: anche se arriverà il nuovo modello il suv della Maserati, come si ipotizza il problema è risolto solo parzialmente perchè per qualche mese, magari un anno, tutto tornerà regolare, poi nuovamente si ripartirà con cig, crisi e licenziamenti. Per questo maggioranza e opposizione devono creare un confronto serio con il territorio su queste tematiche, serve una pressione costante con proposte mirate per lo sviluppo della produzione della nostra zona industriale per arrivare a provvedimenti che incidano concretamente, non solo le chiacchiere e le riunioni. Perchè, purtroppo, queste riunioni non salvano mezzo posto di lavoro e non ne creano di nuovi. Dobbiamo andare a Roma, insieme, e fare squadra per tutelare il lavoro pressando sia i rappresentanti del Governo Salvini e Di Maio, sia il presidente della Regione Zingaretti. Come consigliere della Lega credo che al vertice alla Pisana dovrebbe partecipare anche il sottosegretario al Lavoro Durigon e i parlamentari del territorio Gerardi e Zicchieri. Io inciderò con tutta la mia azione amministrativa concentrandomi sul lavoro e sulla sicurezza, non sulle chiacchiere o sulle polemiche sterili contro la maggioranza consiliare»