Ognuno dei residenti sta offrendo un pezzetto di verità di quella notte in cui colpi di pistola hanno scosso un intero quartiere. A mettere tutto insieme e a far quadrare il cerchio ci penseranno gli uomini del capitano Ivan Mastromanno, che anche nella giornata di ieri hanno continuato a scavare. Decine le persone ascoltate per capire rapporti, verificare informazioni raccolte, individuare un solo binario su cui innestare l'episodio che desta preoccupazione nei resident di viale Pertini e del quartiere San Bartolomeo.
Ancora diverse le piste battute dai militari coordinati dal sostituto procuratore Mattei: ciò che sembra evidente e in apparenza molto chiaro potrebbe nascondere più di un tassello inatteso su cui far leva. Gli elementi da vagliare sono differenti e portano in direzioni diverse: per questo la cautela è massima. E pure il riserbo. Tre le persone iscritte nel registro degli indagati a seguito dell'episodio: uno proprio per l'esplosione del colpo, altri due per fatti connessi a quanto accaduto. Ma, come già detto, gli aspetti da indagare sono davvero tanti.
Resta la testimonianza della potenziale vittima che martedì notte ha digitato il 112 affermando di sentirsi in pericolo: da poche ore tornato in libertà, quei colpi lui sostiene diversi, i carabinieri soltanto uno esplosi in aria avrebbero avuto il sapore di un'intimidazione. A rafforzare questa idea, il lancio di bottiglie che ha colpito la sua auto. I carabinieri, che hanno repertato il bossolo trovato, stanno continuando a scavare. E a cercare anche la scacciacani da cui potrebbe essere partito il colpo.