Un "mago" della truffa capace conquistare la fiducia di numerosissime persone grazie a strabilianti "travestimenti", metaforici per lo più. Davvero arguta la "strategia" messa in atto dall'uomo in tutta Italia per riuscire a camuffarsi in qualsiasi figura, del mondo pubblico o privato, per ottenere versamenti e poi sparire. Per lo più irrintracciabile non aveva fatto i conti con gli uomini del dottor Mascia che sono riusciti a stanarlo, lunedì mattina, quando è stato eseguito l'ordine di carcerazione di A.M. 57 anni, prelevato dal personale della Polizia di Stato del Commissariato di Cassino, presso una delle abitazioni usate per nascondersi.
L'uomo, assai noto alle forze dell'ordine per le numerosissime truffe perpetrate in tutta Italia, era da tempo ricercato. L'epilogo e il conto finale della giustizia, con l'esecuzione dell'ordinanza da parte della squadra di Pg del commissariato di Cassino e l'accompagnamento in carcere del soggetto che dovrà scontare la pena definitiva inflittagli dal tribunale di Velletri.
Ecco le storie
Ma intanto, da alcuni anni al Commissariato di Cassino arrivano richieste da ogni parte d'Italia (Massa Carrara, Catania, Verona, Firenze, Imperia, Pordenone, Milano, Ascoli Piceno, Venezia, Forlì, Isernia, Palermo, etc.), richieste cioè di rintraccio per notifiche relative, per lo più, a truffe. Tante le "messinscena".
Più di una volta si era finto ispettore Inail nell'ambito dell'offerta di un posto lavoro, riuscendo a conquistare la fiducia delle sue "vittime" e a farsi fare versamenti per vari adempimenti. Una volta nello specifico, con la promessa di un lavoro in uno "store" avrebbe incassato una somma sotto i mille euro per spese di concorso e visita medica. All'arrivo dei soldi, spariva. Posti di lavoro anche alle poste italiane con somme importanti su postapay. Di lui nessuna traccia subito dopo. In un altro caso, pare che fosse riuscito a far credere a una vecchietta che avrebbe pensato a risolvere i suoi problemi all'Inps per la pensione: anche stavolta sarebbe bastato un versamento per passare dalla presenza professionale rassicurante all'assenza più totale.
Un'altra donna sarebbe stata contattata per la pensione di invalidità: lui l'avrebbe aiutata a ottenerla, dietro versamento per diritti da pagare all'istituto o pratiche da istruire. Ma si sarebbe finto anche consulente su un sito di incontri. Spesso, pare, riusciva a tessere le sue trame spulciando storie e nominativi dai siti di lavoro e fingendo questa o quella figura commerciale o pubblica per preannunciare assunzioni e chiedere denaro per i relativi corsi. Astuzia e scaltrezza. L'epilogo lunedì grazie alla polizia.