Resta al palo la speranza di un rinnovo per i dipendenti della Tiberina. Dopo le ultime comunicazioni sui 18 interinali a cui entro il 31 luglio non sarà rinnovato il contratto, nulla si è mosso. Ma a preoccupare ancora di più è il riverbero che tutto questo sta avendo e avrà sulle aziende minori: la Tiberina è una delle maggiori realtà dell'indotto. E se le commesse Fca quasi dimezzate rispetto alle previsioni hanno rappresentato per la Tiberina una vera e propria mannaia, non è difficile immaginare cosa questo significhi per la vasta costellazione di piccole e piccolissime aziende (a volte con dipendenti inferiori alla decina) che improvvisamente sono scomparse, nutrendo quel buco nero che ha inghiottito soprattutto gli interinali.
La fotografia drammatica che ci ha offerto la Tiberina, dunque, non è che la punta dell'iceberg, quella che è riuscita a emergere e che racconta, ma solo in parte, le difficoltà di un tessuto produttivo da troppo tempo in sofferenza e in attesa di un rilancio mai arrivato. E l'ondata negativa non pare arrestarsi. Martedì, lo ricordiamo, la nuova riunione della Consulta servirà a fare il punto con i parlamentari eletti sul territorio e i consiglieri regionali per preparare il documento su Fca da inviare all'azienda e al Ministero dello Sviluppo Economico. Mercoledì, poi, un giorno nero per i dipendenti della Tiberina che pur avendo lavorato per circa dieci anni per l'azienda non vedranno alcuna assunzione a tempo indeterminato ma solo tramite agenzia.