È morta Simona Viselli, per anni collaboratrice del quotidiano "La Provincia". La salma è stata sottoposta a sequestro, in attesa che il magistrato decida se disporre l'autopsia per accertare che cosa le sia accaduto l'altro ieri notte.

La donna, che avrebbe compiuto quarantasette anni il prossimo mese di settembre, è deceduta nella notte fra venerdì e sabato, intorno alle 2.30. É morta nel suo letto, anche se qualche ora prima si era recata al pronto soccorso dell'ospedale San Benedetto di Alatri, preoccupata per un dolore che avvertiva al petto. Qui sarebbe stata sottoposta a cure, dopodiché avrebbe fatto rientro nella sua abitazione di Colle Frattuccio, a Ceprano.

Tuttavia, la donna ha continuato a lamentare dolori diffusi al braccio, al petto, allo stomaco. La madre le è stata vicina cercando di massaggiarla, a un certo punto però è stato richiesto l'intervento degli operatori del 118 che, giunti sul luogo, purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare la sua morte.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ceprano che, su disposizione del magistrato, hanno effettuato il sequestro della salma che ora resta a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Una morte improvvisa che ha sconvolto la famiglia di Simona, la madre, il figlio, il marito, ma anche l'intera città dove la donna era molto conosciuta e benvoluta. Infatti, prima suo padre Giosuè e poi lei, dopo la scomparsa del papà, avevano seguito le vicende locali per il quotidiano "La Provincia". Simona Viselli era spesso presente in occasione di eventi, appuntamenti, fatti di cronaca, seguiva con grande passione e professionalità le vicende del territorio.

Ora i familiari e la comunità cepranese si aspettano di capire che cosa sia accaduto venerdì notte a casa di Simona e che cosa sia stato fatto al pronto soccorso di Alatri, dove la Viselli si era recata per evitare prevedibili attese in quello di Frosinone. Probabilmente il malore accusato dalla quarantasettenne non era passeggero, si trattava invece di un serio campanello d'allarme, seguito purtroppo dalla morte della donna.

È stato fatto tutto quello che si poteva e si doveva fare? La tragedia poteva essere evitata? Sono le domande che tutti si pongono e alle quali l'eventuale autopsia potrà fornire le prime risposte.