Un'assemblea infuocata quella che ieri si è svolta nella corte d'Assise del tribunale di Cassino. Gli avvocati dicono basta. La situzione è allarmante, i ritardi e i rinvii sono ormai la normalità e a rimetterci è l'intera avvocatura e i cittadini. Un sistema che sembra essere ormai al collasso. Considerata la gravità della situazione il presidente del consiglio dell'ordine forense, Gianluca Giannichedda, ha convocato un'assemblea straordinaria e ieri hanno partecipato numerosissimi i suoi colleghi.

«Quotidianamente ci troviamo a combattere con difficoltà che si ripercuotono sulla nostra professione ma, soprattutto, sui diritti dei nostri clienti. Affrontiamo innumerevoli sacrifici, ore di fila dinanzi alle cancellerie sprovviste di personale e quindi affaticate dalle nostre legittime richieste - ha tuonato il presidente Giannichedda dinanzi ai suoi colleghi - Ci facciamo portavoce di rinvii d'ufficio sempre più frequenti cercando di contenere le aspettative legittime dei nostri clienti costretti, a causa della carenza del personale giudiziario, ad attendere senza tempistiche certe la fissazione delle udienze, lo scioglimento di una riserva, l'emissione di una sentenza.

E, ancora più spesso, si vedono mutare il magistrato in un sistema di precaria assegnazione delle cause. Siamo vittime, insieme ai clienti che tuteliamo, di una macchina giudiziaria che avanza a singhiozzi. Perché la nostra vocazione ci conduce naturalmente ad abbracciare e fare nostra la domanda di giustizia che cittadini promuovono attraverso di noi. Non abbiamo altro modo per far ascoltare la nostra ma, soprattutto, la voce di tutti quei cittadini stanchi di subire una giustizia lenta e assente se non programmare l'astensione, sollecitando al contempo l'attenzione di tutti gli organi pubblici, perché la giustizia che non funziona diventa testimonianza di una grave in civiltà».

Diversi gli interventi degli avvocati del foro di Cassino che hanno proposto anche un cammino diverso, ricordando le azioni mirate portate avanti quando si temeva la chiusura del Tribunale. «A oggi i numeri parlano chiaro, il rapporto tra magistrato e popolazione è di 1 a 15.000 circa, contro quello di Latina che è di 1 a 9.000. Cassino, con l'unione di Sora e del Sud Pontino, si avvia a diventare il secondo tribunale del Lazio per mole di lavoro» ha evidenziato Giannichedda