Tra lavorare a Bolzano o a Verbania e a Messina o a Teramo c'è una bella differenza. Soprattutto in termini di soddisfazione. Tre lavoratori su quattro in Alto Adige si dicono altamente soddisfatti del proprio lavoro, percentuale che scende a quasi il 72% nel Verbano-Cusio-Ossola e poco sotto il 70% ad Asti. Al contrario solo tre lavoratori su dieci sono soddisfatti a Messina, un terzo a Teramo e il 37% a Pescara. E Frosinone? I ciociari sono al sessantasettesimo posto in Italia con il 55%. È quanto rivela uno studio dell'osservatorio statistico dei consulenti del lavoro.

«Più di un occupato su due si dichiara altamente soddisfatto del proprio lavoro (55,3%) e percentuali maggiori di lavoratori manifestano un grande interesse per la propria attività (63,7%), esprimono un giudizio positivo sui tempi di percorrenza dalla casa al posto di lavoro (62%) e sono soddisfatti del clima e delle relazioni nel posto di lavoro (57,4%), ma solo poco più di un quarto è contento per le opportunità di ottenere avanzamenti di mansione (28%) e meno di un terzo per lo stipendio (32%)», si legge nello studio. Tuttavia, rilevano i consulenti del lavoro, «le maggiori differenze di genere negative si osservano nelle opportunità di raggiungere posizioni di maggiore responsabilità e livelli d'inquadramento più elevati all'interno dell'azienda, dal momento che la quota di donne altamente soddisfatte delle opportunità di carriera (25,9%) è inferiore di quasi 4 punti percentuali a quella degli uomini (29,5%), viceversa le donne sono più contente dei colleghi maschi per i tempi che impiegano per andare al lavoro (64,4%, a fronte del 60,2% tra gli uomini) e della stabilità dell'impiego (54,7%, a fronte del 51% tra gli uomini)».

Va detto che nelle prime dieci posizioni in Italia non ci sono solo province del Nord. Questo significa che soddisfatti del proprio lavoro sono anche i residenti di Enna (62,5%) e Crotone (62,3%). All'opposto agli ultimi posti si trovano anche Savona (44,7%) o Arezzo (stessa percentuale). Tra le province con capoluogo una città con almeno un quarto di milione di abitanti, i più soddisfatti sono i veronesi (65,2%), davanti a fiorentini (57%), milanesi (55,5%), veneziani (54,9%) e torinesi (53,2%). In coda ci sono le province di Palermo (43,1%), Napoli (39,7%) e Messina (31%).

«Non si registra una grande differenza nel livello di gradimento della propria professione tra i dipendenti e i lavoratori autonomi si legge nel dossier dal momento che la quota di altamente soddisfatti fra coloro che lavorano alle dipendenze (55,5%) è superiore di meno di un punto percentuale a quella degli indipendenti (54,8%), mentre solo il 46,7% dei collaboratori è pienamente soddisfatto del proprio lavoro, valore inferiore di 8 punti alla media». Nella classifica nazionale, la migliore nel Lazio è Viterbo, quindicesima, appena davanti a Rieti, un gradino più sotto. Le percentuali, però, sono quasi identiche: 63 contro 62,9. Più staccata Latina, comunque, trentunesima con una percentuale di poco inferiore al 61%.

Quindi al sessantasettesimo posto Frosinone con il suo 55,2%, mentre Roma si attesta dieci gradini più in basso con il 52,8%. Per la cronaca si dicono meno soddisfatti dei ciociari, tra gli altri, fiorentini, pisani, genovesi, baresi, padovani, palermitani, bresciani, casertani, ferraresi, salernitani, napoletani e cagliaritani.